giovedì , 21 Novembre 2024

La Soprintendenza dice no al ponte di D’Alfonso. ‘progetto ALIENO’, si accende il dibattito

«Condivido parola per parola quanto scrive la Soprintendente facendo riferimento anche al fatto che all’epoca dell’installazione della “nave” fu proprio Pietro Cascella a richiedere di “smantellare la storica balaustra circolare preesistente per non lasciare alcun ulteriore segno costruito tra la nave e il mare -commenta l’ex consigliere di Rifondazione Comunista-
Per quanto mi riguarda ribattezzerei il progetto dalfonsiano il “Ponte del cesso” considerata la forma e la qualità delle acque.
L’idea balzana di collocare un progetto pensato per un’altro contesto ambientale mi è immediatamente apparsa ridicola: questo pontile circolare serve per non bagnarsi i piedi nell’acqua bassa e d’estate calda su cui sovente i dati dell’inquinamento imporrebbero di apporre il divieto di balneazione?
Lasciando da parte gli scherzi trovo che sia un progetto assolutamente sbagliato perché va a chiudere la vista sul mare in uno dei pochi rari punti in cui è libera dalle costruzione ipertrofiche che politicanti sempre in cerca di voti hanno consentito di realizzare».

IL PROGETTO ALIENO

Come sottolinea la Soprintendenza commenta Acerbo “il progetto risulta ALIENO all’ambito paesaggistico tutelato atteso anche che lo spazio di spiaggia libera antistante Largo Mediterraneo è uno dei pochi dell’intera riviera pescarese a non essere stato occupato da strutture legate al turismo balneare“.

«Speriamo che il NO della Soprintendenza chiuda questa vicenda e spinga il Presidente e il comune a un ravvedimento operoso.

Ricordo -continua Acerbo- che noi di Rifondazione siamo stati i primi anni fa a proporre di costruire un nuovo pontile (un tempo c’era quello di Eriberto) ma questo progetto invece costituisce solo un’inutile barriera visiva davanti alla “nave” di Cascella. Se proprio il Comune e la Regione vogliono spendere questi fondi sarebbe a mio parere assai meglio recuperare il progetto della “Porta del mare” di Franco Summa o acquistare e restaurare finalmente la Torretta dannunziana o magari realizzare un pontile normale il più “leggero” e radente il mare possibile. Se poi ci si occupasse con la stessa ossessione di chi dorme per strada sarebbe meglio».

ALESSANDRINI E DEL VECCHIO INTERVENGONO SUL FUTURO DEL PROGETTO ‘PONTE DEL CIELO’

Risponderemo alle osservazioni della Soprintendenza, dal momento che l’opera è in linea con i placet rilasciati in passato su quel tratto di città, l’ultimo nel 2010 per lo Stadio del Mare”

In data odierna la Soprintendenza Belle arti e Paesaggio dell’Abruzzo ha inviato al Comune di Pescara un preavviso di diniego per i lavori di realizzazione del cosiddetto Ponte del Cielo, quale completamento prospettico di Largo Mediterraneo.

“La Soprintendenza evidenzia l’incoerenza paesaggistica del Ponte del Cielo rispetto allo stato dei luoghi – afferma il sindaco Marco Alessandrini – con l’idea che non debba essere occlusa la vista mare; punto di vista opinabile visto che già negli anni ’30 vi era lì un pontile, che costituisce ieri come oggi una particolare forma di arredo urbano, volto a garantire attrattività turistica e una diversa visuale su Pescara, con una nuova passeggiata sul mare e nella città.

Tutti i progetti sono migliorabili e formuleremo nei tempi richiesti le osservazioni, visto che sarebbe un peccato perdere un’opportunità di questo tipo, che come tutte le opere pubbliche è comprensibilmente oggetto di discussione, ma è fuori di dubbio che costituisca una forma di valore aggiunto per la comunità”.

“L’intervenuto preavviso di diniego ci induce a utilizzare in pieno il termine di 10 giorni per formulare le controdeduzioni a quanto segnalato – aggiunge il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Enzo Del Vecchio – e offrire tutte le considerazioni e valutazioni necessarie per consentire alla Soprintendenza di valutare la perfetta sintonia di questa opera con il contesto in cui è stata prevista. La cosiddetta visuale del mare risulta salvaguardata con il progetto in questione, dal momento che il ponte si sviluppa dentro lo specchio d’acqua, ne diventa parte integrante e giammai ne ostacola la vista. Un impianto in linea con quella che è la consueta determinazione e valutazione che in passato la Soprintendenza stessa ha pur riservato a quei luoghi, dando nel 2010 il proprio placet ad esempio al progetto per la realizzazione dello Stadio del Mare, opera quella sì che si inseriva e si frapponeva fra la Nave di Cascella e la battigia. Un via libera però confermato in tutte le occasioni successive.

Ciò che trovo surreale, è la risvegliata voglia di tutela del territorio, quella porzione in special modo, che arriva da parte dell’opposizione che quando è stata forza di governo ha caldamente sostenuto e proprio lì la realizzazione di opere fortemente impattanti come, appunto, lo Stadio del Mare, arrivando addirittura a prevederne le fondamenta di cemento armato gettato in opera, scelleratezza passata inosservata agli occhi di tutti coloro che pure avevano titoli ad esprimere pareri e sollevare obiezioni, ma che fu scongiurata invece solo grazie all’intervento dell’allora opposizione di centrosinistra, oggi maggioranza di governo.

Per finire, quindi e ritenendo l’iniziativa di Regione e Comune assolutamente in linea con i valori di tutela e valorizzazione di quella parte di città, sosterremo le nostre buone ragioni in sede di formulazione di controdeduzioni al preavviso di diniego, auspicando di poter far superare da parte della Soprintendenza l’attuale posizione di contrarietà alla realizzazione di quest’opera”.

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