‘Cronaca di una morte annunciata’ è questo il grottesco progetto che si sta realizzando ai danni della farmacia comunale, – scrivono la Segretaria cittadina del PD, Romina Di Costanzo e il suo gruppo consiliare, Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio– Un’opera voluta dalle amministrazioni di centrosinistra per dotare la città di un importante presidio socio-sanitari territoriale e concepita nei suoi intenti iniziali come asset strategico di supporto economico all’azienda speciale, che in qualità di ente erogatore di servizi sociali per la collettività, costituisce una consistente voce di spesa per il Comuneâ€.
Secondo i tre esponenti del PD locale “L’ostinata perseveranza dell’amministrazione nel voler procedere al ribasso con un nuovo bando economicamente più appetibile per il privato, sottende chiaramente la volontà di volersi liberare a tutti i costi di un servizio essenziale che, se ben valorizzato potrebbe costituire, un’ importante fonte di reddito per l’ente. Anziché provvedere alla ridefinizione del bando agevolando le condizioni di partecipazione a cominciare dal canone annuale di concessione, sarebbe stato più opportuno mettere in campo un piano strategico di rilancio che tenesse conto delle migliori variabili dal punto di vista logistico, organizzativo e gestionaliâ€.
Tra le soluzioni alternative prospettate, Di Costanzo, Gabriele e D’Ignazio annoverano “una riallocazione più strategica all’interno di circuiti sanitari e medici, che allo stato dell’arte è stata determinante per la sua sofferenza economica rispetto agli altri esercizi, oppure svincolare la farmacia dall’azienda speciale, dotandola di un’autonomia economica, che le consentisse di avviare un ciclo virtuoso di rilancio dei suoi serviziâ€.
“Purtroppo – ricordano i tre rappresentanti PD – la passività ravvisata in questi anni, sebbene compensanti dall’andamento generale positivo dei bilanci consuntivi dell’Azienda, pregiudica la possibilità di erogazione di servizi aggiuntivi. Uno di questi potrebbe essere, la possibilità di dispensare farmaci ospedalieri, attività di alta redditività, e per la quale ci impegneremmo sin da subito con i nostri rappresentanti regionali, laddove si volesse perseguire questa strada.
Tra l’altro la versione delle perdite tanto decantate, non tenie affatto conto che sul passivo della farmacia insistono voci di costo che sarebbero da imputare in quota parte all’azienda speciale, a cominciare dalle consulenze contabili, del lavoro, legali e di sicurezza. Senza parlare poi, del fatto che anche le forniture di materiali parafarmaceutici all’asilo comunale non sono introitate nelle voci in attivo in quanto non saldate dall’azienda specialeâ€.
“La pratica alle esternalizzazioni di funzioni e servizi – scrivono – è sintomatico di un imbarbarimento del management pubblico su modello privatistico. Diversamente una buona pratica di governo deve essere volta non a distruggere e tagliare servizi, ma a fare strategia in modo che si producano utili per il mantenimento dei serviziâ€.
Di Costanzo, Gabriele e D’Ignazio parlano di “una vera e propria eutanasiaâ€. “I rifornimenti farmacologici non procedono più alle modalità iniziali, e la farmacia perde clientela giorno per giornoâ€.
“Tuttavia questa morte indotta – concludono – apre il sospetto alla chiara volontà di avvantaggiare il privato anche nelle condizioni economiche di ingresso.
Pertanto chiediamo urgentemente la riapertura di un tavolo trasversale che veda coinvolte tutte le forze politiche consiliari in maniera da valutare quanto di grave stia accadendo e si impegni ad adottare una strategia seria che ripristini la sua funzione originaria: offrire un servizio essenziale e fare utili importanti per il mantenimento di altri servizi per la collettivitàâ€.