L’iniziativa riguarda minori sottratti da ambienti famigliari problematici, per i quali il Tribunale dei Minori ne ha deciso una diversa collocazione.
Con l’affido professionale, alle soluzioni residenziali, delle case di accoglienza, o semi residenziali come i centri diurni, si affianca una terza opzione. In sostanza professionisti delle politiche sociali, quali assistenti sociali, pedagogisti, educatori e psicologi ospiteranno nelle loro case i minori.
«In Italia, tale iniziativa – spiega De Martinis – è stata attivata solo dalla Provincia di Milano. Montesilvano si colloca come secondo Ente sul territorio nazionale, offrendo una occasione con una duplice valenza: da una parte consente di accogliere questi minori in un contesto molto vicino a quello familiare, con tutte le attenzioni e le cure necessarie, e dall’altro rappresenta una opportunità lavorativa per i professionisti dei servizi sociali».
La famiglia professionale sarà caratterizzata dalla presenza di almeno una figura professionalizzata, che abbia un’età compresa tra i 24 e o 64 anni compiuti, con una laurea in scienze psicologiche, scienze formative, scienze educative o servizi sociali. Il professionista riceverà una retribuzione di 1050 euro al mese per un minore affidato e 2000 per due minori.
«Ogni anno il Comune di Montesilvano – spiega il direttore Donatelli – si trova a dover gestire circa 25 minori, che vengono collocati tra le case di accoglienza presenti sul territorio e il centro diurno. Ora potremo aggiungere questa ulteriore opzione che rappresenta anche una ottimizzazione dei costi per l’Ente. Le spese per la gestione dei minori, a carico dei Comuni, si aggirano sugli 80 – 150 euro per minore al giorno. Con l’affido professionale, il costo si riduce notevolmente, offrendo al contempo un’accoglienza per il minore più adeguata. Il collocamento professionale è stato pensato per quelle situazioni che non trovano una risposta adatta nelle comunità di accoglienza o nelle famiglie affidatarie volontarie, come ad esempio i neonati, gli adolescenti con storie difficili alle spalle, i minori portatori di patologie psichiche e ancora situazioni in cui i fratelli devono restare uniti. L’affido professionale può rappresentare una giusta risposta anche per tutti quei casi di minori stranieri non accompagnati, i cui numeri sono in costante crescita e a causa della mancanza in Abruzzo di uno Sprar, la struttura di accoglienza ad hoc per i profughi minori non accompagnati, non trovano semplice collocazione. Tale progetto – dice ancora Donatelli – negli scorsi anni ha trovato una difficile attuazione per motivazioni legate alle riforme del mercato del lavoro. Con il job acts, abbiamo idee più chiare al riguardo».
Entro la prossima settimana l’Azienda Sociale pubblicherà un bando per individuare le figure professionali, che dovranno essere dotate di partita IVA, tra il comune di Montesilvano e i comuni limitrofi. Una volta stilata una lista alla quale attingere, tale opzione verrà proposta, a seconda dei casi al Tribunale dei Minori, al quale spetta l’ultima decisione.