Montesilvano: sconto sui tributi in cambio di prestazioni lavorative

«Nel regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni che abbiamo approvato in Consiglio Comunale lo scorso 26 marzo, abbiamo inserito un riferimento all’articolo 24 del decreto Sblocca Italia che rappresenta il principio fondante del baratto amministrativo, iniziativa che si sta diffondendo a macchia d’olio in moltissimi Comuni italiani e che consente ad alcune tipologie di cittadini di ottenere uno sconto sui tributi in cambio di prestazioni lavorative. Il nostro Comune, quindi, ha già predisposto la base per poter introdurre questa possibilità a favore dei montesilvanesi».
Lo annuncia l’assessore ai Tributi, Caterina Verrigni che specifica: «Nell’articolo 19 del nostro regolamento viene specificato come il Comune può disporre agevolazioni in materia di entrate e tributi a favore di coloro che svolgono attività nell’ambito dei patti di collaborazione. Il prossimo passo, su cui l’Amministrazione è già impegnata, sarà quindi quello di disciplinare la procedura. Come per gli altri Comuni, infatti, dovrà essere approntata una procedura ad evidenza pubblica, al fine di stilare una graduatoria delle persone che potranno accedere ad un fondo che consentirà di ottenere uno sconto sui tributi in cambio di prestazioni lavorative. Coloro che potranno accedere a questa iniziativa verranno individuati sulla base di reddito Isee, situazione occupazionale, nucleo familiare di appartenenza e altri specifici fattori. Le persone individuate si occuperanno di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze e luoghi di interesse comune, effettueranno interventi di recupero e riuso di aree e beni comuni. Ad ogni ora di lavoro prestata corrisponderà un tributo simbolico da versare».

«Tale progetto – conclude la Verrigni – contribuisce non solo a stimolare il senso di appartenenza alla comunità, ma soprattutto permette al Comune di dare una risposta a quelle situazioni di grande difficoltà che troppo spesso le famiglie sono costrette a vivere».