Il suo percorso artistico, affascinante e ricco di sfumature espressive, si snoda con un costante
riferimento alle principali correnti pittoriche ed ai più significativi movimenti dell’arte moderna e
contemporanea.
Egli parte sicuramente da una appartenenza ad alcune componenti dell’impressionismo e
successivamente sviluppa il proprio progetto stilistico in opere di grande pregio estetico all’interno
dei canoni dell’arte astratta, fino ad approdare a spazi figurativi, a istanze espressionistiche e
giungere all’arteinformale con riferimenti netti sia al dripping di Jackson Pollock che alla pittura
materica.
A differenza dell’Artista americano, però, Gino preferisce addensare il colore sulla tela fino a fargli
assumere peso, quantità, spessore, , tali da raggiungere una consistenza tangibile e corporea,
ottenendo una visione dinamica del cromatismo che, molto probabilmente, rappresenta l’emergere
delle umane pulsioni o il magma dell’inconscio.
Le ricche esperienze vissute dall’Artista fuori dall’Italia con la curiosità di chi, non solo ama
viaggiare, ma vuole scoprire, indagare, conoscere per reinventare, lo hanno spinto a ricercare una
progettualità estetica sempre nuova, quasi nomade, caratterizzata da una poetica del colore che non
trascende dalla rappresentazione, anzi, spesso la rielabora con una energia psichica ed una
freschezza di ampio respiro.
Avviene così il graduale abbandono del suo realismo postimpressionista, basato su un naturalismo
figurativo e di maniera, e l’inizio di un percorso che lo porterà ad orientarsi verso modi di
esprimersi tra l’astratto e l’informale.
La svolta artistica, le cui fondamenta sono costituite da ragioni di cambiamento accumulatesi negli
anni della sua lunga e gratificante carriera, dalla grande maturità raggiunta, dal desiderio di
svincolarsi dai condizionamenti ripetitivi della tradizione, ha proiettato la mente di Gino BERARDI
in un mondo di prospettive di espansione d’arte illimitato e aperto a tutte le suggestioni
dell’inconscio.
Riaffiorano, così, nell’animo dell’Artista i colori della memoria e i sogni introiettati durante
l’adolescenza e la prima giovinezza che lo portano a suggerire creazioni nuove spingendolo verso
la linea di demarcazione dell’informale.
In questo senso l’Artista Gino è un instancabile viandante alla continua ricerca di armonia, di
quell’armonia poetica dell’esistere, sia individuale che collettivo, che rappresenta l’unica speranza
di una tenue, dolce, felicità.
Ecco, in breve, le linee guida della mostra, curata dallo storico dell’arte Valeria FATATO, con
l’intervento straordinario dell’attrice Franca MINNUCCI, che sarà aperta dalle 10 alle 12,30 e dalle
18 alle 23 dal 26 luglio al primo agosto a villa Filiani di PINETO in una atmosfera di “astrattismo
informale†che non prescinde o falsifica la realtà, ma che rende possibile la considerazione della
forma staccata dalle sue componenti e che con questo, quindi, consente di vivere l’atto della
“conoscenzaâ€.