Nella nota,Daniele LIcheri – Coordinatore Provinciale Sel Pescara insieme a
Pierpaolo di Brigida – Segretario Provinciale Pdci
e Sonia Del Rossi – Gruppo Consigliare “Insieme a Sinistra†affermano la loro contrarietà all’acquisizione delle aree perché esporrebbe la Comunità a gravi rischi, tanto che su oltre 50 siti di interesse nazionale, nessuno di questi è stato acquisito da un ente pubblico.
«La nostra preoccupazione -affermano- viene aggravata ulteriormente dalle ultime notizie sul processo Montedison e dalla recente legge sugli ECO-REATI licenziata dal Parlamento Italiano.
Per questo ieri abbiamo deciso con grande senso di responsabilità verso i cittadini di Bussi di votare in maniera contraria. Vedere che all’interno del deliberato, nelle premesse, tra le condizioni essenziali che permetterebbero questo ipotetico investimento proposto dal sindaco risulta esserci l’acquisizione di tutte le aree Solvay da parte del Comune, comprese quelle pesantemente inquinate e che non verranno bonificate, desta in noi forte preoccupazione. Inoltre nei colloqui intercorsi nei vari incontri, il Sindaco, ha continuamente dichiarato che la Solvay se non si addivenisse al più presto all’acquisizione delle aree, entro poco tempo (1 mese) andrebbe via da Bussi. Una bugia questa, utilizzata dal Sindaco per accelerare i tempi dell’approvazione della delibera. Questo è un ricatto che la nostra Comunità non può subire e deve rigettare con forza, visto quanto ha pagato fino ad ora in termini di inquinamento, salute, perdita di occupazione ed immagine».
Per Licheri Di Brigida e Del Rossi il modo più veloce per la reindustrializzazione può essere quello dell’utilizzo da parte di futuri imprenditori delle aree esterne a monte dello stabilimento (circa 34000 mq) ricomprese tra le aree dell’arretramento del SIN e le aree delle discariche 2A e 2B che verranno bonificate con fondi pubblici dal Commissario GOIO.
Per le aree interne, commentano (sito Solvay) dove verrà effettuata la sola messa in sicurezza (con fondi privati), chiediamo di ripercorrere da parte di Solvay la strada già precedentemente adottata, cioè, concessione in diritto di superficie agli eventuali investitori (vedasi concessioni attualmente in atto già a Silysiamont e Isacro).
«Inoltre, nella peggiore delle ipotesi, -scrivono Licheri Di Brigida e Del Rossi- abbiamo valutato che qualora l’Amministrazione comunale decidesse di acquisire le aree “non bonificateâ€, chiediamo che questa operazione venga ricompresa in un tempo che per stessa dichiarazione dei vertici Solvay (Dott.Colatarci tg. Abruzzo 26 Maggio 2015), può essere stimato in 5-8 anni, trascorso il quale le aree potrebbero anche passare al pubblico, ma solo dopo aver avuto la possibilità da parte degli enti proposti di verificare l’andamento dello stato di messa in sicurezza, attraverso un piano di monitoraggio in continuo dell’intero sito».
Tutto queste proposte fanno sapere sono state scritte nel documento presentato dai Consiglieri Comunali di minoranza all’Amministrazione Comunale, scaturito da un incontro richiesto dal Sindaco con tutte le forze politiche.
«Ricordiamo ai cittadini e al Sindaco La Gatta,che evidentemente soffre di amnesia, -concludono- che lui stesso in un incontro pubblico tenutosi a Bussi il 30 Luglio del 2012 (in cui nello stesso manifesto scriveva che “La soluzione del problema occupazionale non può prescindere dalla bonifica che spetta a Solvayâ€), aveva le nostre stesse proposte e perplessità».