venerdì , 22 Novembre 2024

I 20 anni di Srebrenica: Pescara presente all’anniversario col progetto Adopt Srebrenica e una mostra sulla rinascita

Ancora oggi non sono stati trovati tutti i responsabili dell’eccidio e mancano all’appello anche molti di quei corpi martoriati e sparpagliati nelle fosse comuni. Pescara è parte dal 2007 della rete di città internazionali che accompagnano Srebrenica nel suo cammino di rinascita, è rappresentata oggi in Bosnia da una delegazione che prende parte alla cerimonia e patrocina con la Regione e la Fondazione PescarAbruzzo la mostra evento sulla rinascita a cura del fotografo Luciano D’Angelo, “Per non dimenticare Srebrenica”, che gode dell’alto patrocinio della Presidenza della Camera e che verrà inaugurata lunedì 13 luglio presso la Maison des artes della Fondazione, in presenza della Presidente Laura Boldrini.

“L’operazione della memoria è molto preziosa per favorire l’Europa dell’integrazione e del dialogo e la rinascita di una comunità distrutta dalla guerra qual è Srebrenica – ha commentato il sindaco Marco Alessandrini – Ricordare il genocidio serve non solo a restituire a chi ha perso in modo così duro affetti, riferimenti, figli, fratelli e padri, ma anche percorrere con i testimoni e con chi è rimasto a Srebrenica la costruzione di un futuro diverso, perché non ci siano più eventi così brutali nella vita di un Paese e nei ricordi della comunità”.

“Siamo a Potocari in occasione della cerimonia di celebrazione del ventennale del genocidio in rappresentanza dell’Italia – ha spiegato Edvige Ricci, presidente dell’Associazione Mila Donnambiente, madre della mostra e motore della partecipazione al ventennale – il progetto che ci unisce a decine di altre città lega a livello umano le persone, una chiave che è la sua forza, per un’Europa dei popoli che stentiamo ancora a vedere. Anche i sindaci di Cepagatti e Caramanico partecipano a questa rete, un’unione che può chiedere alla politica europea fatta oggi di regioni che Srebrenica venga assunta come tema. Anche da questo nasce la mostra che si aprirà lunedì ”.

“E’ il racconto di un’esperienza umanache ho vissuto e da cui sono uscito con molta difficoltà – ha sottolineato il fotografo pescarese Luciano d’Angelo, autore della mostra – Le foto rimarranno esposte presso la Mason des Artes della Fondazione fino al 24 luglio e raccontano 42 piccole storie di uomini, donne e ragazzi che hanno fatto la grande storia, storie del dolore subito, ma anche della voglia di rinscita da quel dolore, necessarie a chi resta per educare le persone che di questa storia non sanno nulla e non vogliono sapere nulla e per far sì che diventi un discorso estensibile a tutta la Regione”.

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