La richiesta arriva all’indomani della diffusione dei dati relativi alle analisi realizzate da
Goletta Verde, di Legambiente, sullo stato di salute del nostro mare; dati che hanno
confermato il forte tasso di inquinamento di ben sette dei nove siti analizzati.
A detta di Tomei, «la strada da seguire è la stessa che la Regione intraprese
esattamente un anno fa per il caso di Alba Adriatica, esploso alla vigilia della stagione
turistica: in quell’occasione – ricorda – finì sotto accusa proprio l’insufficiente
funzionamento del depuratore.
Con un investimento di cento milioni di euro, quel
sistema è stato potenziato e messo in efficienza, insieme alla rete idrica; la Regione ha
dimostrato così grande attenzione verso un problema che può condizionare
negativamente l’andamento turistico. Ma adesso si tratta di “esportare†quel metodo
anche sugli altri punti critici della nostra costa».
Per Tomei occorre dunque sfruttare la denuncia di Legambiente, come occasione per
un positivo intervento di risanamento delle acque abruzzesi: «Perché sia possibile già
nei prossimi anni – conclude – offrire sul mercato turistico un “prodotto Abruzzo†forte
di acque marine e fluviali pulite, oltre che di un sistema di spiagge premiate con le
“Bandiere Bluâ€Â».