Nel caso della richiesta di abbonamento, fa sapere l’assessore pescarese, sta al residente la facoltà di abbonarsi o meno, una decisione che non ha scadenza di tempo per consentire di accedere a tale possibilità. Così pure come per gli altri permessi di cui tratta l’ordinanza.
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Questo perché l’acquisizione di un abbonamento per parcheggiare nelle aree di sosta a pagamento, o quello di un permesso che consenta di accedere al parcheggio sulle aree a disco orario all’interno della Zona di Rilevanza Urbanistica, così come peraltro disegnata anche dalla precedente Amministrazione, non ha limiti di tempo. «Tant’è che l’afflusso presso gli uffici del Comune e della Polizia Municipale coglie appieno il senso della misura da parte dei cittadini. -commenta Del Vecchio-
Certamente può accadere che un rilevante numero di cittadini voglia accedere a tale facoltà a ridosso dell’inizio del nuovo corso, ma, come è accaduto in occasione dell’avvio dei varchi e delle telecamere nelle aree centrali, ci sarà un periodo di sperimentazione, entro cui massima sarà la tolleranza da parte degli Uffici addetti a sanzionare eventuali illegalit
à. Ciò accadrà anche in questa occasione: né la Polizia Municipale, né gli ausiliari del traffico faranno scattare la sanzione già dal primo di luglio, in modo da dare ai residenti nella ZRU che non hanno ancora deciso di scegliere, il tempo per decidere a quale possibilità percorrere
. Ciò significa che fino al 10 di luglio ci sarà la massima tolleranza per agevolare tale scelta dell’utenza e che da quella data in poi, come per ogni nuova disciplina che si rispetti, le norme entreranno in vigore in modo vincolante e così le sanzioni».
Una disciplina necessaria scrive Del Vecchio a regolamentare la sostata, «Questa Amministrazione vuole agire assecondando una visione di città che non è quella Masci/Masciana che al risveglio, a seconda degli umori che aveva ha cambiato viabilità e conformazione della mobilità cittadina
. Stiamo facendo passi ponderati, responsabili, soggetti anche a critiche, ma sicuramente impermeabili al giudizio di quanti sul traffico non possono essere considerati maestri, gli stessi che quando erano classe dirigente hanno prima fortemente voluto una società per la gestione dei parcheggi e poi non sono riusciti a renderla produttiva, scaricandone, sì in questo caso, i costi sulla comunità.
Avrebbero potuto ispirarsi a buoni esempi che funzionano come Attiva e Pescara Gas, erano lì a portata di mano, ma forse replicarli sarebbe stato come riconoscere buone scelte fatte da chi c’era prima di loro e magari è anche per questo che ci troviamo a questo punto».