Diverse sono state le istanze di cui il Comune si è fatto interprete per arrivare a tale traguardo, a partire dalla Regione, ad arrivare al Governo e ai vertici del Csm a cui l’Ente ha chiesto supporto perché la sede restasse.
«Il mantenimento della sede è un vantaggio per la comunità, -commenta Alessandrini-alla luce anche dei dati concreti e studi scientifici compiuti dall’Università d’Annunzio circa la collocazione geografica, il carico di lavoro e l’organizzazione degli uffici pescaresi che abbiamo sottoposto al vaglio governativo e che danno anche il senso dell’efficienza del Tar Pescara la cui soppressione avrebbe determinato solo un aumento dei costi e dei sacrifici per la collettività, senza apprezzabili vantaggi in termini di risparmi di spesa e di efficacia del servizio, come in un primo momento ipotizzato a fronte della razionalizzazione.
Siamo felici che queste motivazioni e l’unione abbiano prodotto una decisione attesa, auspicata e finalmente vicina agli interessi delle istituzioni e comunità locali».