Alla base della presentazione della mozione si legge “l’inappropriate capacità istituzionali che lo hanno portato sovente allo scontro con diversi consiglieriâ€, “il disagio nell’espletamento della funzioneâ€, il non avere “sufficiente contezza del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale nonché dello Statuto Comunaleâ€.
Stando alla richiesta dei consiglieri firmatari di opposizione, Di Pasquale dimostra di avere una “condotta palesemente orientata verso la tutela della Giunta e dei membri di maggioranza del Consiglio Comunale, mortificando sistematicamente le aspettative di gran parte dei membri del consiglio comunale, tra i quali alcuni che lo avevano elettoâ€.
Per la revoca del presidente Di Pasquale necessaria la maggioranza assoluta dei voti. A non firmare il documento, sebbene citati nella mozione, sono al momento gli esponenti del M5S Manuele Anelli, Paola Ballarini e Gabriele Straccini, che, tuttavia potrebbero votarla in Consiglio comunale e i consiglieri del Pd, Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio, per i quali è necessario un confronto nel partito per poter valutare l’eventuale voto favorevole alla revoca.
Secondo il capogruppo PD Pietro Gabriele “si tratta di un’azione esagerata di disturbo, che non avrà un seguito importante per la città, dettato da un modus operandi non sufficientemente condiviso, come lo è stato ricorda “il manifesto di protesta contro un anno di amministrazione Maragnoâ€.