«A Montesilvano si piange miseria per farsi commiserare e nel frattempo si spendono migliaia di euro per commissioni aperte e chiuse. Per la seconda volta consecutiva -scrive Manola Musa– la commissione “politiche giovanili” presieduta dalla parente del Sindaco, Barbara Di Giovanni, è stata aperta e chiusa e solo tre consiglieri hanno rinunciato al gettone di presenza».
La consigliera Rievoluzionaria criticando la Presidente le ricorda: «il Comune pagherà per lei, dipendente della pubblica istruzione, i rimborsi per i suoi permessi che prontamente si fa giusticare con certificato rilasciato dalla segretaria di commissione.
Da un calcolo rapido tra gettoni rubati” e permessi retribuiti la commissione politiche giovanili ha prodotto in soli due giorni un aggravio di spesa inutile per l’ente pari a più di 1000 euro».
Si dichiara indignata Manola Musa dal silenzio manifestato a suo dire dai consiglieri di maggioranza al suo dissenso palesato durante la capigruppo e ribadisce che non intende più tollerare un atteggiamento simile che definisce mancanza di rispetto nei riguardi dei cittadini che stentano ad arrivare a fine mese «e oltre a non ricevere risposte da questa amministrazione devono addirittura subire questo scempio!
La commissione “politiche giovanili” -scrive Musa- da mesi ha come oggetto un fantomatico “tavolo giovani” al quale abbiamo dato credito ma che non ha prodotto nel tempo alcuna delibera o determina e continua a riunirsi col medesimo oggetto pur di soddisfare la smania di gettoni e permessi retribuiti di alcuni.
(non ultima la commissione odierna che a fronte di circa 500 euro spesi ci ha messo a conoscenza che ci sarà un festival dei talenti e un torneo di biliardino liquidandoci in 10 minuti)».
La consigliera poi annucia che i verbali di queste commissioni che con un virgolettato definisce “nulle” verranno da lei inviate alla Corte dei Conti «a tutela di tutti coloro che sono costretti a subire ancora le scelleratezze di una politica vecchio stampo ereditata geneticamente da alcuni esponenti delle nuove generazioni».