“Abbiamo preso una procedura giacente e gli abbiamo dato un nuovo impulso in tempi davvero esemplari – così l’assessore alle Politiche della Casa Adelchi Sulpizio – Infatti la storia riporta al 2008, quando l’Amministrazione Comunale ha sottoscritto l’Accordo di Programma con l’Ater di Pescara per l’attuazione di un protocollo d’intesa finalizzato a fronteggiare l’emergenza abitativa. In tale accordo veniva previsto, tra l’atro, di realizzare un fabbricato su un lotto di terreno di circa 1193 mq in viale Pepe angolo via D’Avalos.
L’Ente si è impegnato a compartecipare alla realizzazione del progetto mettendo a disposizione le risorse finanziarie e a redigere il progetto definitivo ed esecutivo, mentre l’Ater ha messo a disposizione il lotto di terreno interessato, ricevendo in permuta una quota di alloggi pari ad 1/3. Ma l’attuazione del progetto ha avuto un avvio solo nel 2013 quando è stato affidato al professionista arch. Alessandro Martella, sebbene i fondi fossero disponibili da anni, incassi per la vendita di alloggi Erp e finalizzati a manutenzione o nuove costruzioni.
Appena ci siamo insediati ho chiesto all’architetto identificato allora di ingranare una marcia spedita e il risultato è l’operatività con i tempi rapidissimi, agevolati dal fondamentale ausilio degli uffici che ci hanno seguito in pieno sul fronte celerità ed efficacia. C
ome detto in fase di presentazione dei progetti, si tratta di 12 alloggi particolari, l’edificio è stato progettato ponendo molta attenzione al risparmio energetico, sarà dotato di centrale idrico-sanitario con addolcitore d’acqua, centrale termica, impianto solare termico per produzione di acqua calda sanitaria e impianto fotovoltaico per la copertura del 50% del fabbisogno delle zone condominali.
L’impianto di riscaldamento degli appartamenti sarà di tipo centralizzato con gestione autonoma mediante contatori di calorie. Gli spazi sono stati progettati con l’intento di garantire una reale vivibilità alle famiglie che occuperanno gli alloggi.
Gli alloggi saranno destinati, previo bando di concorso, ad anziani, single e famiglie appartenenti ai ceti sociali medi che, a seguito dell’aumento del costo della vita, hanno subito un forte impoverimento.
L’affitto sarà in media 380/400 euro al mese. Per accedere al bando bisogna avere almeno 15.900 euro di reddito e fino a 25.000 euro come stabilito dalle leggi per edilizia popolare. I ceti in argomento hanno difficilmente possibilità di accedere all’edilizia residenziale pubblica, tuttavia con il proprio reddito possono sostenere un affitto a canone concordato.
Infatti l’affitto dei suddetti alloggi avrà un canone concordato, previsto dai parametri dei patti territoriali vigenti e varierà secondo le dimensioni degli alloggi. Si prevede per il Comune un’entrata di circa € 40.000,00 l’annoâ€.
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