«È fondamentale diffondere messaggi che migliorino le abitudini dei cittadini alla guida. Credo sia necessaria una riflessione – dice il consigliere – per non sottovalutare i numerosi pericoli che si celano sulle nostre strade, pericoli capaci di stravolgere per sempre e irrimediabilmente e in un attimo intere famiglie. Anche al volante, troppo spesso non riusciamo a fare a meno del cellulare, leggendo mail, inviando messaggi, scattando foto o selfie, telefonando o scorrendo i social network. Non è un caso se nel 2014 , secondo i dati Aci/Istat, la distrazione è balzata al primo posto nell’elenco delle cause degli incidenti stradali con feriti. La guida poco attenta provoca il 20% dei sinistri, seguita da altre infrazioni come il mancato rispetto delle regole di precedenza e dalla velocità. E il motivo più frequente di distrazione è l’uso degli smartphone. In Italia, nel 2014, sono stati circa 185.000 gli incidenti stradali con lesioni a persone. Secondo l’Istituto superiore di Sanità rappresentano la prima causa di morte sotto i 40 anni. Ora gli ultimi dati Aci/Istat dimostrano che – spiega ancora Silli – prima della velocità e dell’ebbrezza, è la disattenzione per l’utilizzo del cellulare a provocare gli scontri sulle strade. Su settemila giovani europei, uno su 4 ammette di aver scattato un selfie al volante, sempre uno su 4 di aver pubblicato post o controllato i social network mentre era alla guida».
Silli ricorda anche come l’utilizzo del cellulare, vietato dal codice della strada, sia sanzionabile con la decurtazione di 5 punti sulla patente, la sospensione da 1 a 3 mesi per i recidivi oltre ad una multa tra i 148 e i 594 euro. «Questi deterrenti, però, non sembrano sufficienti. Su 32.650 automobilisti, uno su otto è stato sorpreso alla guida di auto o di scooter con il telefonino. Pratica pericolosissima perché il cellulare alla guida dimezza i tempi di reazione rispetto alle normali condizioni. Per comporre un numero di telefono impieghiamo 7 secondi, andando a una velocità di 100 km/h. E’ come se percorressimo bendati l’equivalente di 4 piscine olimpioniche. Mandare un sms? Occorrono 10 secondi: è come attraversare al buio 12 campi da tennis. Per un selfie serve ancora più tempo, 14 secondi: il dato tradotto in metri è la lunghezza di una pista di atletica. Dalle indagini emerge che gli italiani passano molto tempo attaccati agli smartphone durante la guida, quasi inconsapevoli degli enormi rischi che corrono». Ecco perché – conclude – sarebbe opportuno affrontare la tematica della sicurezza stradale non solo analizzando le conseguenze degli incidenti ma riflettendo attentamente sulle loro cause e su come prevenirle».