Ieri, Di Marco ha convocato gli inquilini (in rappresentanza erano presenti gli
eredi della famiglia Paloscia e i signori Mario Febo, Deolo Prosperi e Nevio
Taraborrelli), per comunicare loro buone notizie circa l’esito delle istanze
sottopostegli.
“Due i grandi problemi che mi erano stati rappresentati durante il sopralluogo
svolto a marzo presso l’edificio – ha spiegato Di Marco a margine della
riunione -. Il primo riguardava la vetustà dell’immobile, a causa della quale
erano presenti numerose e diffuse infiltrazioni, provenienti dal terrazzo di
copertura, all’interno degli appartamenti, e che avevano provocato anche il
crollo degli intonaci dei balconi (circostanza per la quale, in passato, erano
dovuti intervenire anche i vigili del fuoco). Il secondo grande problema
affrontato, invece, era relativo alla compravendita delle abitazioni da parte
degli inquilini, che, in base al regolamento delle alienazioni immobiliari, hanno
il diritto di prelazione per l’acquisto.
Due gravi incognite, che hanno attanagliato per anni gli affittuari del palazzo
di via Caboto e che oggi posso dire con orgoglio di essere riuscito, insieme
alla dirigente Bucco e al consigliere con delega al patrimonio Gianni Teodoro,
a superare.
Con un finanziamento pari a circa 30mila euro, abbiamo, infatti, promosso dei
lavori per eliminare le criticità segnalate e entro 10 giorni il cantiere sarà
chiuso e agli inquilini sarà restituito uno stabile completamente ristrutturato.
Per quanto riguarda, invece, il secondo aspetto legato alla compravendita, ho
già dato mandato agli uffici di approfondire le procedure che hanno portato,
nel lontano 1953, alla vendita di 3 dei 9 appartamenti e, allo stesso tempo, di
valutare l’effettivo valore dei beni da porre in vendita e se è possibile
riconoscere agli affittuari le spese sostenute negli anni per i lavori di
miglioramento funzionale delle abitazioniâ€.