«Pur di non insediare la commissione, la maggioranza, durante la prima seduta finalizzata ad eleggere il
Presidente di Commissione, ha fatto istanza di sospensione della stessa, rimandando a data da destinarsi la
discussione. -commenta il capogruppo 5 stelle- Tutta l’opposizione ha votato compatta contro la sospensione e, grazie a qualche indeciso
della maggioranza, abbiamo evitato il rinvio.
Il M5S, avendo già la commissione di Vigilanza e Garanzia, ha ritenuto di lasciare ad altri gruppi di
opposizione il compito di presiedere formalmente la commissione di Indagine, benché la proposta di
istituirla sia venuta direttamente da noi. A questo punto, tutte le forze di opposizione, compreso il M5S,
hanno proposto Anthony Aliano di Ri(e)voluzione come presidente di Commissione, così da destare i primi
malumori in maggioranza».
Anelli rimarcando come sia giusto che la commissione d’inchiesta venga presieduta dalla minoranza, commenta «per evitare eventuali sabotaggi
da parte della maggioranza. Però, solo dopo, è accaduto il peggio.
La capogruppo di Forza Italia, Deborah
Comardi, ha proposto il Consigliere Gabriele di Stefano, di fatto consegnando la commissione alla
maggioranza.
Dopo alcune discussioni hanno deciso imperterriti di affidare una commissione così sensibile
ad una stampella della maggioranza di Maragno. Gabriele di Stefano, ex PD ora gruppo Misto, ha infatti
deciso di appoggiare da diversi mesi l’amministrazione Maragno.
Dopo la votazione del presidente la
minoranza è uscita tutta e non ha partecipato alla votazione del Vice Presidente, mettendo fine a questa
pagliacciata».
«La stampella che tiene su questa maggioranza -scrive ancora Anelli- convocherà e gestirà una commissione che la maggioranza
vuole chiaramente far finire in un vicolo cieco. Se, il sindaco Maragno o il presidente del Consiglio Di
Pasquale, vogliono far affondare questa commissione di indagine lo dicano chiaramente e con coerenza di
fronte ai nostri datori di lavoro, i cittadini».
Anelli si dichiara allibito non solo da questo atteggiamento, ma anche a suo dire dalle minacce di far mancare il numero
legale nelle varie commissioni di indagine.
«Ma a che gioco stanno giocando? Forse non alletta ai consiglieri
che la commissione sia, su volontà del M5S, gratuita e senza gettoni di presenza? Forse, con questa
commissione sui debiti e conti del comune, abbiamo toccato dei nervi scoperti e qualcuno teme che si
metta il naso nei bilanci passati? Apriremo, con o senza questa commissione, il comune di Montesilvano
come il vaso di Pandora. E’ una promessa».