“Architetto, consigliere comunale, dipendente universitario, Cirillo nel 1993, in una stagione fra le più cupe della nostra storia, fu coinvolto in un’inchiesta giudiziaria da cui venne in seguito completamente scagionato- illustra il sindaco Marco Alessandrini – Il peso delle ombre che gravarono sul suo nome, per lui divenne insopportabile al punto che il 12 aprile di quello stesso anno decise di porre fine alla sua esistenza trovando la forza di salutare solo i propri cari.
A 22 anni dalla sua tragica scomparsa e in nome della sua innocenza, l’intitolazione della piazza vuole indurre una riflessione sulla memoria e sull’integrità delle persone che vivono momenti così difficili, loro malgrado e consegnare alla comunità il ricordo di un cittadino disponibile, integro e al servizio degli altri qual è stato.
Rimane indiscutibile l’esigenza civile della nostra comunità di mantenere vivo un pensiero collettivo a proposito dei fatti che hanno segnato lo spirito pubblico di quegli anni lontani passati e che, se non sottoposti ad adeguata razionalizzazione, rischiano di non rimanere nella memoria collettiva. Riteniamo doveroso restituire a Valterio Cirillo qualcosa in nome di quanto ha sofferto per quello che gli capitava, lo facciamo in nome dell’impegno, la professionalità, la sensibilità e la sapienza che ha messo a disposizione dei cittadini pescaresi, intitolandogli questa piazza e rendendo capiente questo gesto, per ricomprenderci tutti quanti si sono trovati schiacciati in condizioni analogheâ€.