“Oggi è una giornata molto movimentata – ha esordito il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – l’interesse con il quale l’amministrazione guarda al Piano Regolatore Portuale è grande ed è centrale per l’agibilità del Porto di Pescara, questa è una cosa che per parecchi anni è rimasta impantanata nelle secche della pigrizia e della burocrazia. Ogni giorno si è assistito ad un tiro alla fune. Questo dà il senso di come questo Palazzo sembri un luogo quasi sinistro perché ogni cosa diventa difficile, sudata, combattuta. Questo fa parte del gioco e noi non ci sottraiamo perché è una cosa molto importante per il territorio. Ci fa piacere in qualche modo di essere al fianco della Regione Abruzzo nel continuare questa attività e per i riflessi che ha nel sistema territorialeâ€.
“Sono consapevole del fatto che con i Porti e con la loro specializzazione c’è in ballo lo sviluppo di un territorio – ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso – ho contato circa 11 mila comunicato stampa da quando è iniziata questa vicenda ed ognuno diceva ‘io ci sono’. Si dà la possibilità di fare le opere che continuano il percorso di vita di questo Porto con la logica di un disegno organico unitario. C’è anche l’opera della strozzatura della diga foranea. Abbiamo le risorse: 3,5 milioni di euro della Regione strutturate in Bilancio ed altri fondi. Mi complimento con la serietà dell’Autorità Marittima che non è casuale. L’Autorità Marittima di Pescara ha fatto in modo che il Consiglio Supremo si potesse esprimere. Pescara finalmente si mette in cammino, è un Piano Regolatore Portuale basato sul turismo e sulla pesca. Mi farò carico di rendere belli gli spazi portuali. Se la città è d’accordo faremo in modo che l’asse attrezzato entri dentro il Porto. L’asse attrezzato è nato per collegate l’area industriale di Chieti-Pescara con il Porto di Pescara. siamo pronti ad aprire una stagione di millimetrico ascolto e dobbiamo essere all’altezza di questa stagione. Dobbiamo evitare un rapporto di odio tra città e Porto che c’è ad esempio a Civitavecchia e Ravenna. Per fare ciò ci si deve coniugare con altri sistemi di vitaâ€.
“Ci sono tante città che subiscono il Porto ed hanno un rapporto non ottimale – ha affermato il direttore marittimo della Capitaneria di Porto di Pescara, Enrico Moretti – anche a Pescara si può vivere con una prospettiva diversa anche perché è a due passi dal centro. È stato fatto un lavoro di squadra e ci siamo messi sulla strada giusta. Il Piano Regolatore Portuale non è un punto di arrivo ma un trampolino di lancio. Ogni Porto deve favorire contatti, rapporti e scambioâ€.