giovedì , 21 Novembre 2024

Anche il Consiglio Provinciale di Pescara dice NO ad OMBRINA mare

La Provincia di Pescara richiederà una moratoria internazionale sulle estrazioni in

Adriatico investendo di questa responsabilità il Parlamento Europeo, in quanto “il

diritto dei territori e delle popolazioni residenti di legittima difesa dai rischi e pericoli

che derivano dall’estrazione di idrocarburi, soprattutto se questo avviene in un mare

piccolo e chiuso come l’Adriatico, va considerato inalienabile ed inconfutabile”.

E’ quanto si legge nella delibera approvata oggi in Consiglio Provinciale, con il voto

unanime della maggioranza che ha partecipato compatta al voto. Assenti, invece, i 4

consiglieri della minoranza.

La Provincia di Pescara chiederà anche “ai Parlamentari eletti in Abruzzo – si legge

nel documento – di adoperarsi affinché mettano in campo tutti gli atti necessari a

scongiurare le trivellazioni per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi sulla

terraferma e in Adriatico e di intraprendere ogni iniziativa affinché l’Abruzzo non

venga identificato come distretto minerario nazionale e chiederà che, nella Strategia

Energetica Nazionale, venga ulteriormente promossa la produzione di energia da fonti

rinnovabili, puntando piuttosto all’efficienza ed al risparmio energetici nei settori del

riscaldamento e del trasporto”.

Anche per sottolineare pubblicamente la propria posizione, la Provincia “parteciperà

con il proprio gonfalone e con una rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale

alla manifestazione che si terrà sabato 23 maggio a Lanciano e si impegnerà ad

organizzare incontri informativi insieme alle associazioni e alle altre amministrazioni

coinvolte in modo da mettere al corrente la Cittadinanza sui rischi della realizzazione

dei progetti in questione, nonché di altri progetti che, secondo il piano governativo di

Strategia Energetica Nazionale, intendono trasformare l’Abruzzo in distretto

minerario petrolchimico”.

“Il nostro territorio – affermano il Presidente Antonio Di Marco e il consigliere con

delega all’Ambiente Luciano Di Lorito – non può essere aggredito da progetti

incompatibili con le vocazioni turistiche e produttive di un’area marina di rilievo

come quella della costa teatina.
Con questo documento intendiamo esprimere le

stesse preoccupazioni delle associazioni e dei Comuni interessati dalla istituzione del

Parco Nazionale della Costa Teatina: è volontà delle popolazioni tutte, comprese

quelle della Provincia di Pescara, opporsi ai sopraelencati progetti, le cui

ripercussioni non sono limitate al solo tratto di mare antistante, ma riguardano

l’intera costa abruzzese essendo il mare adriatico un ecosistema chiuso e

particolarmente vulnerabile sotto l’aspetto ambientale”.

“Per questo – continuano i due amministratori provinciali – chiederemo al Presidente

della Regione Abruzzo di rappresentare adeguatamente la maggioritaria volontà

popolare presso le istituzioni nazionali e sovra-nazionali, promuovendo ogni iniziativa

che impedisca la realizzazione di progetti come “Ombrina Mare”, “Rospo mare” ed

“Elsa 2” e conseguentemente la cancellazione del destino petrolchimico della nostra

Regione, avvalendosi di tutte le opzioni aperte nelle leggi nazionali ed europee.

Inoltre chiederemo al Presidente di farsi portavoce presso il Governo della necessità

di emanare un Decreto Legge che ripristini il divieto di prospezione, ricerca e

coltivazione di idrocarburi all’interno delle 12 miglia estendendolo anche ai

procedimenti in corso”.

La delibera approvata dal Consiglio sarà inviata oggi stesso al Presidente della

Repubblica, Presidente del Consiglio Europeo, al Presidente del Consiglio ed ai

membri del Governo, ai Parlamentari eletti nella circoscrizione Abruzzo, ai

parlamentari Europei eletti nelle Circoscrizioni Sud, Cento e Nord-est, al Presidente

della Regione Abruzzo, agli Assessori e ai Consiglieri Regionali tutti nonché, alla

Commissione Europea e al presidente della Commissione Ambiente del Parlamento

Europeo.

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