giovedì , 21 Novembre 2024

A Pescara “I diritti di tutti”

L’evento è suddiviso in due parti: dalle 10.30 alle 12.30 nell’Aula della Sala Consiliare del Comune ci sarà una parte dedicata agli studenti. Dalle 15.15 alle 17.30 all’Ex Eurum – Sala Tosti, ci sarà la presentazione del libro “Ho sognato una strada”, con l’autrice Cécile Kyenge a seguire dibattito pubblico.

“L’intento di questa iniziativa – ha spiegato Lucia Polidori della rete 1° Marzo e membro del Coordinamento Migranti Regione Abruzzo – è quello di sensibilizzare e di dare uno spunto di riflessione su quello che ci ritroviamo davanti. L’Europa è alle porte del Mediterraneo e ci mette davanti a delle problematiche sociali e politiche. Si cerca di rapportarsi a questa nuova società con nuovi diritti sanciti dalla Comunità Europea e dalla Carta di Ginevra. Vogliamo mettere a raffronto i diritti umani con le differenze sociali. I diritti umani sono acquisiti dalla nascita al di la di dove si nasce. Si mira al riconoscimento e al rispetto dell’individuo. Per ‘diritti per tutti’ si intendono i diritti della persona, persone che lasciano il proprio Paese per sopravvivere. Quindi oltre all’accoglienza si parla del riconoscimento dei diritti di queste persone, ma anche dei diritti di chi già è presente sul nostro territorio, lavoratori che contribuiscono al bilancio fiscale dello Stato. In questo discorso rientrano tutte le tematiche. Ad esempio stiamo riproponendo l’istituzione di una Consulta nella quale i cittadini, per essere cittadini, devono partecipare almeno alle scelte amministrative del nostro territorio”.

“Noi come Provincia abbiamo sposato questa iniziativa – ha detto Leila Kechoud – perché tra le funzioni delle Province c’è ancora la gestione degli Istituti Pedagogici, quindi abbiamo voluto dare il nostro patrocinio. Si parte dalla società e l’incontro con i ragazzi. Gli adulti non hanno la stessa visione degli adolescenti, quindi noi vogliamo andare a colpire proprio lì, nella crescita. Queste iniziative sono importanti per raggiungere il rapporto che hanno gli educatori con la scuola”.

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