«Vogliamo dare continuità alle nostre idee – affermano Reale, Antenucci e Panza – siamo convinti della bontà delle nostre iniziative perché conosciamo a fondo il settore e gli uomini che in passato l’hanno reso una colonna portante dell’economia della nostra regione, per questi motivi non possiamo e non vogliamo rimanere impassibili di fronte allo scempio di risorse umane ed economiche che si sta consumando sotto i nostri occhi. Abbiamo un dovere morale e materiale verso le persone che rappresentiamo che ci impone di intervenire – continuano Reale, Antenucci e Panza -. C’è necessità di una profonda riforma del sistema bilaterale (Casse Edili, Scuole Edili e CPT), le quali devono essere in grado oggi più di ieri di dare risposte in termini di assistenze e formazione ai lavoratori ed alle imprese. Dobbiamo avere la capacità di implementare i servizi e di abbattere costi che stanno diventando insostenibili. A tale scopo, potremmo dare slancio nei prossimi mesi, a possibili accorpamenti e razionalizzazioni a livello regionale, degli Enti Paritetici Bilaterali del settore. Vogliamo essere i primi a sviluppare un percorso che oltretutto ci viene richiesto a livello nazionale, secondo le ultime direttive, che ci permetta di offrire percorsi di formazione e di riqualificazione delle maestranze in linea con un’edilizia sostenibile e con standard di qualità elevati, insieme a sempre maggiori e migliori assistenze ai lavoratori, rispolverando la natura stessa degli enti ed il fine per cui sono stati creati, la Mutualità ed Assistenza».
«Il sindacato – proseguono i segretari – non si limiterà solo a questo ma, continuerà la sua battaglia attraverso la costruzione di un percorso che veda coinvolte in primis le associazioni datoriali, oltre alle istituzioni, per la costituzione di un tavolo tecnico/politico in grado di sviluppare progettualità immediatamente cantierabili. Un esempio potrebbe essere il “protocollo d’intesa†proposto a tutte le Amministrazioni Comunali. Ciò che chiediamo ai nostri interlocutori è che alle idee seguano fatti concreti e buone prassi per ricostruire una società più solida. Il momento storico non ci permette di aspettare oltre. Il fatto di aver trovato l’unicità d’intenti – concludono i tre segretari – non è un caso. Abbiamo avuto la capacità di superare le nostre differenze, perché abbiamo deciso insieme di mettere al primo posto il benessere del settore, solo questo aspetto, ci potrà permettere nei prossimi mesi di affrontare con forza e serenità le sfide che ci aspettano, perché INSIEME SI PUO’».