“Finalmente abbiamo una buona notizia – così l’assessore Paola Marchegiani – Attiva chiude il suo bilancio con un utile di 26mila euro. Si tratta di un motivo di orgoglio per l’amministrazione e per i cittadini perché Attiva è una società municipalizzata che è soprattutto dalla parte della cittadinanza. Il fatto di aver creduto in questa società, rinnovata nel tempo di Luciano D’Alfonso, vuol dire aver creduto bene, poiché è stata ben governata e ha ben lavorato e oggi ne abbiamo l’evidenza. Attiva si è inoltre resa disponibile al dialogo con l’Ammistrazione comunale, accettando le ristrettezze e un abbassamento del canone di un 1 milione e 600 mila euro e di conseguenza una pesante riduzione per l’anno 2016â€.
“Dal 2013 abbiamo attivato un percorso di predisposizione del bilancio sociale che nasce da una collaborazione con la facoltà di Economia dell’Università D’Annunzio di Pescara – spiega l’amministratore unico Domenico Di Michele – quest’anno abbiamo approvato il secondo bilancio sociale ai fini di condividere le risorse dell’azienda e di incrementare la trasparenza. Altri obiettivi importanti sono inoltre l’analisi delle criticità ambientali e le proposte di miglioramento per le future edizioni. Gli impegni che abbiamo assunto in campo sociale e ambientale sono l’intensificazione della raccolta differenziata, la creazione di stage e tirocini presso l’università, il potenziamento delle attrezzature e l’investimento nella formazione professionale specificaâ€.
“I dati positivi sul contributo di Attiva – illustra il direttore generale di Attiva Massimo Del Bianco – quest’anno abbiamo chiuso il bilancio con un utile di 26mila euro e ne siamo molto orgogliosi. Sembra una cifra esigua, ma non dobbiamo dimenticare che Attiva ha una funzione pubblica, quindi non deve fare utili ma deve spendere bene i soldi che riceve dal Comune: si tratta in fondo dell’obiettivo che da sempre abbiamo avuto come società, in quanto abbiamo sempre rimodulato i nostri programmi per non penalizzare i servizi resi alla cittadinanza ma abbiamo operato soprattutto sui costi impropri della società, affidando a terzi il servizio di gestione del mattatoio comunale ed eliminando gli oneri finanziari con le banche: si tratta di voci che al cittadino rimangono invisibili ma che a noi servono per gestire il bilancio.
Forniamo alcuni dati per far comprendere la situazione della città di Pescara: il 48% della popolazione è seguita dalla raccolta differenziata porta a porta, con 174 kg di rifiuto per ogni cittadino. Quest’anno abbiamo un utile incrementato dell’ 1,76%, un incremento di sei volte del ROI ed un margine operativo positivo nonostante una compressione dei ricavi. Abbiamo inoltre un valore aggiunto cresciuto del 15% rispetto al 2013, che è evidente nella predisposizione del bilancio sociale rispetto a quello civilistico.
I lavoratori sono al centro della nostra attività “labour intensive†in cui il valore aggiunto è assorbito dagli stessi lavoratori; il 45% degli impiegati sono di sesso femminile, mentre il 93% dei dipendenti risiede nella provincia di Pescara. Il 67 % di essi ha usufruito del premio domenicale e di iniziative a favore dell’acquisto dei libri scolastici. Per quanto riguarda il risvolto sanitario, sono state eseguite 283 visite mediche 177 vaccini, con un risultato del -10% di infortuni e di un -30% delle assenze. La partecipazione a corsi di formazione specifica professionale è stata preferita a quella dei corsi di formazione generale. La posizione finanziaria netta è diminuita dell’81% grazie all’amministrazione comunale; di conseguenza abbiamo chiuso il bilancio con 1 milione 355mila euro di debito a fronte di 15 milioni di fatturatoâ€.