La ricerca messa in atto dall’università Federico II, indaga i modi in cui la memoria storica, la cultura antiquaria e le committenze
artistiche hanno contribuito alla creazione delle identità sociali dei centri urbani dell’Italia
meridionale continentale tra il tardo medioevo e la prima età moderna.
Il progetto ha spiegato l’architetto Toppeta prende
avvio dalla constatazione che l’Italia meridionale è stata per troppo tempo relegata ai
margini della storia del Rinascimento, venendo considerata un’area uniforme, a carattere
esclusivamente baronale e rurale, arretrata rispetto al resto dell’Italia e dell’Europa.
Si
tratta in realtà di un’immagine astratta, hanno riferito i ricercatori universitari, che deriva dall’anacronistica proiezione nel passato
della storia più recente, e dall’uso inadeguato di categorie interpretative quali centro e
periferia, o sviluppo e sottosviluppo.
Grazie a un gruppo di studio interdisciplinare, che
unisce storici, filologi, storici dell’arte, archeologi, storici dell’architettura, il progetto lavora
alla costruzione di un più equilibrato quadro storico dell’Italia meridionale durante il
Rinascimento, al fine di reintrodurre nella storia europea un elemento finora dimenticato.
I SOPRALLUOGHI
Nei primi trenta mesi del progetto il gruppo di ricerca ha effettuato sopralluoghi in oltre un
centinaio di centri urbani fra Campania, Basilicata e Puglia. In questo periodo si stanno
indagando le città di Calabria, Molise e Abruzzo.
Scopo dei sopralluoghi è censire, catalogare, analizzare e fotografare le testimonianze
superstiti della produzione storica, artistica, architettonica e culturale dei centri urbani
meridionali nel Rinascimento, con particolare riguardo alle manifestazioni della memoria
collettiva, del patronage e della cultura antiquaria.
Le immagini risultanti da questa intensiva campagna fotografica saranno presto condivise
con le collezioni del Kunshistorisches Institut di Firenze e saranno consultabili online, oltre
che sul sito del progetto, tramite il database informatico del Warburg Institute di Londra.
IL DATABASE
Il database del progetto, che presto sarà consultabile online, riflette il carattere
interdisciplinare di HistAntArtSI, incrociando diverse tipologie di dati, oggetti e relazioni.
Sono state create schede specifiche per i diversi tipi di oggetti trattati dalla ricerca: reperti
archeologici, edifici, opere d’arte, libri e manoscritti, archivi, personalità storiche e famiglie.
Il database conta ad oggi oltre 1600 schede dei vari tipi. Quelle riguardanti le antichità
confluiranno nel database del Census of Antique Art and Architecture Known of the
Renaissance.
Progetto HistAntArtSI
Historical Memory, Antiquarian Culture, Artistic Patronage: Social Identities in the Centres
of Southern Italy between the Medieval and Early Modern Period
http://histantartsi.eu/
ERC (European Research Council), 7th Framework Programme ‘Ideas’ – Progetto n°
263549
Principal investigator: Bianca De Divitiis
Senior staff: Francesco Aceto, Francesco Caglioti, Francesco Senatore
Ricercatori: Lorenzo Miletti, Antonio Milone
Post-doc: Paola Coniglio, Veronica Mele, Michela Tarallo, Pierluigi Terenzi, Stefania
Tuccinardi
Sede: Università di Napoli ‘Federico II’
Partners: Census of Antique Art and Architecture Known of the Renaissance; The Warburg
Institute, School of Advanced Study, University of London