Un progetto, quello del porto turistico, che ha per proponente la società Prim con sede amministrativa a Londra e progettisti l’arch. Vittorio Tarrizzo, l’ing. Guglielmo Guglielmi, docente del Politecnico di Torino e gli architetti montesilvanesi Luigi Marchegiani e Carlos Crescia. Lo studio preliminare, composto di 23 tavole e una lunga relazione tecnica, è stato presentato per la concessione demaniale (ai sensi del DPR 509/97) lo scorso 9 marzo al Dipartimento Trasporti della Regione Abruzzo. Un’opera da 36 milioni di euro, che nei giorni scorsi contestata da parte delle associazioni di albergatori di Montesilvano, e dei commercianti, a partire da Confcommercio e Confesercenti.
L’opera sarà finanziata in parte da banche e finanziarie in parte dalla vendita e affitto degli spazi e porterà al Comune di Città Sant’Angelo 1,5 milioni di euro per potenziare il depuratore e 500 mila euro per la vendita di un terreno nei pressi della foce. Per meglio circostanziare quanto sta accadendo e approfondire il tema, proprio mercoledì si è tenuta presso la sezione del Partito Democratico di Montesilvano un incontro con il Sindaco Gabriele Florindi.
“E’ ora – secondo la segretaria Di Costanzo e gli esponenti PD – che si abbandonino le logiche campanilistiche e si inizi a ragionare nell’ottica di azioni condivise volte a definire strategie locali di sviluppo di un sistema turistico integrato, con l’obiettivo di individuare le potenzialità del territorio e organizzare le risorse locali di identità, cultura, ambiente e attività economiche. In questa prospettiva il porto può essere un tassello di un più ampio progetto che deve necessariamente coinvolgere anche Montesilvano e Silvi, in quanto l’opera in sé non è né di né per Città Sant’Angelo.
E’ bene che si comincino a nutrire ambizioni per progettare il futuro del territorio assurgendo a un ruolo da protagonista sul mercato delle destinazioni. Ma per fa questo è indubbio che la formula spiaggia e ombrellone non è più sufficiente. E’ oggettivo che Silvi e Montesilvano, messe insieme, dispongono di un elevato numero di posti letto, ma per essere attrattive è fondamentale puntare a qualificarsi sia con strutture sulla costa che con la valorizzazione delle aree retrostanti e interne, la cui attrattività e fruibilità si concretizza attraverso parchi tematici a valenza ambientale, oltre che con l’ottimizzazione delle tipicità paesaggistiche ed enogastronomiche”.
No Preclusioni
“Per questa ragione – aggiungono – non ci sentiamo di dire pregiudizialmente no ad un’opera qualificata di tanto impegno e progettato con competenza”.
Sì a Verifiche ambientali e bonifica e riqualificazione fluviale
“Ciononostante – secondo il gruppo PD – ci sentiamo di fare nostre le premure delle associazioni di categoria per la sostenibilità paesistica e gli impatti sulle matrici ambientali, a cominciare dalla trasformazione dei processi idrodinamici costieri e dalle modifiche della linea di costa con rischio di erosione per le spiagge sottoflutto e insabbiamento per le sopraflutto. Verifiche e studi di settore che tuttavia andranno valutati nelle sedi appropriate, che vedono coinvolti ben34 enti preposti. Del resto bisogna superare i soliti allarmismi, come se stessimo su un paradiso intonso. Anzi ricordiamo che proprio il nostro fiume è uno di quelli più altamente compromessi, in cui insistono diversi detrattori ambientali e dunque sarebbe anzitutto prioritario iniziare un serio intervento serio di bonifica. Non a caso la questione riqualificazione fluviale è patrimonio dell’azione di governo del centro-sinistra da un ventennio a questa parte e lo stesso parco fluviale è frutto della loro lungimiranza, che oggi trova concretizzazione in un’innovativa forma di partecipazione negoziata di cui il PD cittadino si è fatto promotore (il contratto di fiume)”.
Laboratorio comune di idee per sistema turistico integrato
“Il PD di Montesilvano in sinergia con quello di Città Sant’Angelo e Silvi darà luogo a un laboratorio comune per essere a disposizione delle amministrazioni affinché si funga da stimolo a luoghi di decisione e a percorsi di fundraising nell’ambito di una progettualità d’area vasta. Sono troppe le incompiute o le strutture ormai all’abbandono nel nostro territorio che devono essere messe a sistema tra loro a cominciare da Stella Maris, dal Palacongressi, e dal Polo fieristico angolano”.
“In questo contesto – concludono Di Costanzo, Gallerati, D’Annunzio e Di Berardino – è del tutto evidente l’assoluta latitanza e carenza di progettualità del Sindaco Maragno e della sua Amministrazione. Questa sarebbe stata l’occasione per aprire finalmente un ragionamento con Città Sant’Angelo su grandi temi su cui vertono il futuro della città e delle aree limitrofe. Sarebbe ora che si iniziasse a ragionare su area vaste e che si facesse una pianificazione urbanistica e di mobilità unicaâ€.