Scrivendo al Presidente della regione anche a nome dell’intera Amministrazione Comunale Rocco D’Alfonso esprime la più netta
contrarietà a un simile provvedimento, che commenta penalizzerebbe non solo il Comune di Penne ma anche
l’intera area vestina.
«L’Agenzia pennese eroga infatti importanti servizi di carattere culturale e
sociale.-ricorda il primo cittadino del capoluogo vestino- Anzitutto, essa ospita l’unica biblioteca del capoluogo vestine con una dotazione di circa
21.000 libri e 3700 documenti audio-video e riviste, con 8000 accessi l’anno e 2500 iscritti.
Inoltre,
l’Agenzia funge da supporto organizzativo per importanti iniziative culturali, quali l’Università
della Liberetà “N. Perrotti” e il Premio Internazionale di Narrativa “Città di Penne-Mosca”, giunto
alla XXXVII edizione, col quale essa ha collaborato intensamente fin dalla sua istituzione
contribuendo a stimolare i giovani alla lettura e a diffondere all’estero l’immagine di Penne e
dell’Abruzzo come luoghi di cultura, di arte e di natura protetta».
Nella Missiva il sindco D’Alfonso ricorda anche come sul piano sociale, l’Agenzia per la
Promozione Culturale di Penne funga da polo di aggregazione per studenti ed anziani, che nei suoi
locali trovano un utile punto di incontro e di confronto, di discussione e di socializzazione, «aperto a
tutti coloro che intendono incrementare il proprio bagaglio culturale o tenersi aggiornati, attraverso
la lettura dei giornali, sui più importanti avvenimenti dell’epoca contemporanea.
Per tutte queste
ragioni, al fine di scongiurare la chiusura di un servizio di notevole importanza per l’intera
collettività, il Comune di Penne è disposto ad offrire in comodato d’uso gratuito propri locali per
ospitare l’Agenzia, -annuncia il sindaco-in modo analogo a ciò che è stato fatto per l’Ufficio Territoriale
dell’Agricoltura. In tal modo verranno abbattuti i costi di gestione dell’Agenzia e, nello stesso
tempo, verrà mantenuto sul territorio un servizio di indubbio valore culturale e sociale, in maniera
simile a ciò che l’Amministrazione Comunale ha già fatto per l’Ufficio del Giudice di Pace (salvato
grazie al distaccamento di tre dipendenti comunali presso di esso) e per TUTA (che rimarrà a Penne
grazie alla messa a disposizione da parte del Comune di alcuni locali di sua proprietà ubicati
all’interno del Palazzo dell’ex-Tribunale)».