Di Sante poi ricorda «prescrizione non significa assoluzione come i politicanti vogliono farci credere.
La prescrizione è l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo.
Se sei prescritto non significa che sei innocente ma che la giustizia non può più perseguirti.
Un politico che ha ricoperto e ricopre cariche pubbliche ha il dovere di rinunciare alla prescrizione per dimostrare nel corso del processo la sua innocenza.
Se non lo fa vuol dire che teme che i fatti gli diano torto.
L’ordinamento prevede che l’imputato possa rinunciare alla prescrizione -rammenta Di Sante- e chiedere di essere giudicato.
Quindi per noi tutti i politici che si nascondono dietro la prescrizione dovrebbero lasciare la politica e ritirarsi a vita privata.
Essendo prescritti non pensino di essersela cavata, per noi sono solo dei furbi che l’hanno scampata.
Sta a Sospiri e Cordoma decidere se vogliono entrare nella compagnia dei prescritti».