Aliano commenta negativamente la scelta del vice sindaco e scrive «dinanzi al grido d’allarme di una famiglia abusiva, con ben cinque figli a carico, non memore del recente regalino con cui premiava una famiglia rom abusiva (con soli due minori) assegnandole in maniera straordinaria un alloggio popolare ATER, risponde in maniera sprezzante dimenticando che, quando vuole, sa eludere bene la graduatoria pubblica.
Qualcuno dica al De Martinis -continua Aliano- che l’essere in graduatoria per l’assegnazione dell’alloggio popolare non è condizione per l’ottenimento in via straordinaria dell’alloggio ATER: legga l’art. 15 della Legge n. 96 del 1996.
Gli dicano, altresì, che per Legge, il Comune di Montesilvano dovrà occuparsi comunque dei minori (come dei non autosufficienti) rischiando di far gravare sulle casse comunali il maggior costo determinato dall’inserimento della famiglia in questione in una casa mamma – bambino».
Il consigliere di Rievoluzione poi continua a criticare De Martinis «in preda all’esigenza di trasformare in consenso ogni necessità popolare» e fa presente che con la delibera di questa assegnazione straordinaria «ha creato un precedente di non poco conto poiché se è vero che nel 1996, anno in cui fu promulgata la legge n. 96 che disciplina la materia, il caso della famiglia rom poteva risultare straordinario, nel 2015, al contrario, può essere annoverato come uno tra i molteplici casi disperati, tra l’altro, non menzionabile tra i più gravi ed urgenti».
«Rispetti e faccia rispettare le regole il Sig. De Martinis, consenta a casi davvero disperati come questi di trovare pace anche mediante l’utilizzo della convenzione stipulata con la Caritas, per mezzo della quale è possibile riporre in pristino e conferire agibilità ad alloggi murati da oramai troppo tempo, eviti di continuare ad assegnare immobili popolari alle famiglie rom, non per altro se non per evitare la formazione di ghetti, e la pianti con l’esigenza di trasformare in dato elettorale ogni questione trattata.
Fare l’amministratore di una Città così importante -conclude Aliano-impone lungimiranza, competenze ed il rispetto di diritti e doveri dei quali il De Martinis sembra non avere alcuna cognizione».