«Abbiamo modificato l’articolo 6.2 del regolamento che disciplina l’utilizzo degli
apparecchi cellulari», dichiara Di Lorito, che poi spiega: «Al punto uno abbiamo fatto
sostituire alla parola sindaco la dicitura “Servizio di Protezione Civile: responsabile del
servizio e responsabile del settore competente†.
Ciò significa che il sindaco a Spoltore,
oggi io ma anche per chi verrà dopo di me, non avrà un cellulare di servizio.
E’ una scelta
che ha un valore più simbolico che economico, si intende.
Anche la sobrietà è una scelta
politica, una scelta a cui i cittadini sono chiamati ogni giorno date le note difficoltà
economiche del momento. Ritengo, allora, soprattutto dopo le esperienze legate alle
abbondanti piogge, che sia più giusto offrire strumenti agli operatori della Protezione
civile.
Per il resto, noi sindaci, nel momento in cui ci candidiamo e veniamo eletti,
dobbiamo avere i telefonini sempre accesi, di notte e di giorno.
Non ci servono quelli di
servizio, basta il nostro. Il messaggio che dobbiamo lanciare con forza è che, là dove
possibile e là dove non si compromette l’efficienza e l’efficacia dell’Ente, siamo pronti a
rinunce ed a tagliare anche un euro, se in più.
Non sono di quelli che vedono sprechi
ovunque per colpire alla pancia della gente, ma ogni centesimo del comune deve essere
speso bene».
Il provvedimento segue alla sforbiciata dei cellulari attuata sempre dal
sindaco Di Lorito a luglio scorso, con una precedente modifica al regolamento per cui i
telefonini di servizio possono essere dati solo a personale esterno dell’ente che devono
poter essere rintracciabili.
Inoltre, gli assessori ed i dirigenti comunali hanno già da tempo
rinunciato all’utilizzo degli apparecchi mobili.