«Fa riflettere come ieri (giovedì 12 c.m. ndr) il Sindaco Maragno, in pubblica assise, ha dimostrato di non conoscere i
bilanci della struttura, parlando di un passivo di 650 mila euro, prontamente rettificato oggi sulla
stampa dal suo vice-Sindaco De Martiniis, che, nel dire “basta alle perdite di tempo†parla invece
di 75 mila euro l’anno.
-commentano Di Pasquale e Girosante–
Un passivo piuttosto quello annunciato da Maragno accumulato in circa un
decennio, dal 2005, periodo in cui questi signori a cominciare dal Sindaco e consorte, dal vice
sindaco e dal sig. Orsini (che oggi ci accusa di “continuare a mungere il latte dalle mammelle della
vacca pubblica’) erano protagonisti ai quali oggi chiediamo che cosa hanno fatto o proposto allora
per limitare le perdite».
Gli esponenti PD spiegano come a loro avviso si tratti di un passivo in cui insistono voci di costo che sarebbero da
imputare in quota parte all’azienda speciale, a cominciare dalle consulenze contabili, del lavoro,
legali e di sicurezza che incidono per un ammontare di oltre 65 mila euro.
«Senza parlare poi, del
fatto che anche le forniture di materiali parafarmaceutici all’asilo comunale non sono introitate
nelle voci in attivo in quanto non saldate dall’azienda speciale. -aggiungono Di Pasquale e Girosante- Prima di affrettarsi a deliberare
l’affidamento in gestione ad un privato sarebbe opportuno valutare le possibili alternative e non
limitarsi ad aspettare proposte dall’opposizione, che comunque sono state fornite, a cominciare da
una revisione della localizzazione del servizio».
Per Girosante e Di Pasquale il trasferimento all’interno del Distretto non è un’idea blanda e una proposta da non considerare, anche alla luce del
dato fornito in conferenza stampa dal Segretario cittadino PD circa le prestazioni erogate
annualmente dall’attuale DSB, che ammontano a oltre 18.150 poi i due commentano:
«lasciano dunque ben
intendere l’ammontare di flusso e dunque di redditività potenziale della farmacia.
Quanto detto
ieri (giovedì ndr) dunque dal nostro Sindaco è fuori luogo, perché non è possibile che un Comune proprietario
della struttura non possa avere voce in capitolo con la ASL circa la futura destinazione degli spazi.
Dire questo significa non fare scelte politiche importanti per la collettività ma limitarsi a svolgere le
funzioni di un commissario.
Infine a Orsini -concludono Girosante e Di Pasquale- che, nell’alludere sulla stampa a interessi particolari del PD,chiede di “verificare i
cognomi di coloro che sono impiegati pubblici per capire a quali passati e presenti personaggi della
politica corrispondonoâ€, domandiamo a nostra volta di rendere noti questi nomi, di chiarire se ci
sono illeciti rispetto alle mansioni di qualcuno e se è a conoscenza della loro sussistenza, perché
non li ha denunciati in procura, avendo rivestito il ruolo di amministratore».