giovedì , 21 Novembre 2024

Rifiuti. Il Partito Democratico ribadisce la necessità di superare la frammentarietà dei gestori

Un tema affrontato soprattutto in considerazione della recente riforma regionale sulla governance dei servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani, il cui iter legislativo è intervenuto sulla ridefinizione degli ambiti territoriali ottimali, modificando una prima impostazione ipotizzata con quattro ambiti corrispondenti ciascuno con l’ambito territoriale provinciale (ora sub ambiti ai soli fini gestionali) e sostituendolo con un unico ambito territoriale coincidente con l’intero territorio regionale, l’ATO Abruzzo. Con legge stessa regionale (LR 36/2013) è stata istituita l’Autorità per la gestione integrata dei rifiuti urbani (AGIR) quale ente di governo dell’Ambito unico regionale, rappresentativo di tutti i comuni dell’ATO Abruzzo, a cui i comuni partecipano obbligatoriamente, sottoscrivendo apposita convenzione (allo stato attuale hanno già sottoscritto in 188).

A dibattere sul tema, Bruno Biagi, il segretario generale della Confservizi-CISPEL, l’organizzazione di rappresentanza in Italia e Abruzzo delle aziende e società che gestiscono servizi pubblici, Giovanni Damiani, direttore tecnico dell’ARTA, in anteprima nella sua nuova veste di Commissario Unico Straordinario dell’AGIR, che avrà l’oneroso compito di organizzare la stessa.

Compito della nuova struttura sarà quello della scelta del gestore unico, a cui affidare la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Tra le forme consentite dalla normativa nazionale e comunitaria sono possibili:

• l’affidamento cosiddetto “in house”, cioè diretto, senza gara, ad un soggetto a capitale interamente pubblico con sufficienti risorse e garanzie ( a tal proposito potrebbe esserne investito il Consorzio Ambiente spa se questo acquisisse le necessarie abilitazioni ed i mezzi tecnici e professionali, ad esempio da Attiva spa e Linda spa); il soggetto pubblico affidatario dovrebbe in seguito procedere alla costruzione di tutta l’impiantistica per lo smaltimento dei RSU secondo le direttive comunitarie che prevedono l’osservanza della regola cosiddetta delle 4 R: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero;

• l’affidamento ad una società mista, a maggioranza pubblica, con la scelta del partner privato detentore max del 49%, conferitore di risorse finanziarie, attraverso gara europea cosiddetta “a doppio oggetto”, cioè sia per l’oggetto “scelta del socio privato” che per l’oggetto “affidamento del servizio”;

• l’affidamento ad un soggetto privato, con gara europea, che curerà, per la durata stabilita, sia la raccolta che lo smaltimento RSU, sempre in coerenza con le politiche comunitarie delle 4R.

Presenti al convegno, oltre che diversi sindaci e amministratori dell’area vestina e metropolitana pescarese, anche il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il Parlamentare PD, on. Antonio Castricone, la segretaria cittadina PD, Romina Di Costanzo, il capogruppo PD, Pietro Gabriele, il Sindaco Francesco Maragno, l’ass. all’ambiente del Comune di Pescara, Paola Marchegiani, a testimonianza di due diversi modelli di gestione dei rifiuti urbani, una totalmente privatistica e l’altra pubblica, il cui bacino è rappresentativo di buona parte della provincia pescarese.
Tutti gli amministratori hanno convenuto nella necessità di superare la frammentazione dei diversi gestori,e procedere ad un aggregazione che superi la polverizzazione del pubblico spesso indebolito, all’interno di un modello di società mista, dalla carenza della necessaria infrastrutturazione.

E’ fin troppo evidente, secondo i relatori, che le economie di scala perseguibili attraverso una qualsiasi delle soluzioni possibili, potrebbero conferire risultati economici significativi in bolletta, sia tenendo conto dei maggiori costi di una raccolta differenziata pronunciata, obiettivo non più procrastinabile, che della eventuale maggior spesa per la infrastrutturazione impiantistica, per la quale, peraltro, sono già disponibili da tempo risorse pubbliche e siti idonei. Ed è altrettanto chiaro che sia per la cittadinanza, che per gli operatori, la affidabilità di un partner adeguato – sia esso pubblico che privato – e di un conferimento di considerevole durata, metta al riparo da disservizi, emergenze e criticità finanziarie.

“Come provincia – ha dichiarato il Presidente Antonio Di Marco – abbiamo approvato il piano rifiuti nel 2012, in linea con il piano regionale, ma bisogna arrivare ad una sinergia organizzativa tra tutti i comuni, soprattutto i più piccoli.
Sulla tassa rifiuti c’è una grande sofferenza, c’è bisogno di invertire la tendenza.
Il nostro partito è presente in molte realtà politiche: regione, comune province, solo se ci confrontiamo tra di noi possiamo crescere.”
“C’è da augurarsi – ha dichiarato la segretaria cittadina Romina Di Costanzo – che la determinazione della Giunta D’Alfonso e la nota competenza del commissario Damiani unita a quella del nuovo dirigente regionale Piselli mettano fine ad una lunga stagione di genericità ed indecisioni che ha creato unicamente incertezze, lievitazione di costi e monopoli privati. E’ ora che vengano finalmente stanziati ed utilizzati i fondi già da tempo disponibili, per ultimare l’impiantistica. E’ arrivato il momento che si superi la frammentarietà di una miriade di gestori e si proceda alla costituzione di un unico soggetto a cui affidare il servizio con la uniformità di standards e tariffe. Da questi obiettivi, potranno pervenire benefici per la tutela dell’ambiente e per le tasche dei cittadini”.

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