venerdì , 22 Novembre 2024

Approvati i piani di caratterizzazione dell’area di Bussi

L’incontro era stato convocato dal dirigente generale del ministero dell’Ambiente e

tutela del Territorio, Maurizio Pernice, e si è svolto alla presenza del Presidente della

Provincia Antonio Di Marco e del dirigente del settore Ambiente Antonio Forese,

dell’assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca, del direttore dell’ARTA

Giovanni Damiani, dei Sindaci di Bussi, Bolognano e Popoli.
Hanno partecipato

inoltre i tecnici del Ministero e dell’ISPRA e della regione Abruzzo.

Tre erano i piani da esaminare e da approvare, per poter avviare il percorso

di verifica sui terreni che prelude alla realizzazione della bonifica: il “Piano di

caratterizzazione delle aree pubbliche del sito di bonifica di interesse nazionale

di Bussi”, prodotto dall’Arta Abruzzo; il“Piano di caratterizzazione dell’area ex

Montecatini di Piano d’Orta e Bolognano”, trasmesso dal Comune di Bolognano,

e il progetto preliminare “Interventi di bonifica delle aree esterne Solvay a Bussi

sul Tirino”, trasmesso dal Commissario delegato Adriano Goio.
A differenza dei

primi due, il piano sulle aree esterne non è stato approvato per la mancanza di una

serie di integrazioni giudicate rilevanti dai presenti.
Invece, dopo anni di attesa,

si è proceduto finalmente all’approvazione e quindi all’avvio dell’iter che porterà

alla bonifica vera e propria del terreno pubblico nel sito di interesse nazionale di

Bussi e nell’area ex Montecatini ricadente nella zona di Piano d’Orta del Comune di

Bolognano.
Insomma, dopo un’attenta valutazione tecnica istruttoria, si comincia a

parlare di messa in sicurezza e di bonifica dei terreni.

La soddisfazione del Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco

“In qualità di Presidente della Provincia – dichiara Antonio Di Marco – ho

voluto manifestare con la mia presenza la determinazione a non procrastinare

ulteriormente i tempi della bonifica.
Abbiamo necessità di far partire al più presto gli

interventi previsti dal commissario Goio e questo sia a difesa dell’ambiente che per

il rilancio economico del territorio, per anni abbandonato e ancor più penalizzato,

oltre che dal danno subìto, da un iter inspiegabilmente lento”.

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