venerdì , 22 Novembre 2024

Il sindaco Alessandrini e l’assessore Sammassimo su accesso alle Banche dati: “L’ipotesi della manipolazione è diffamazione dell’Amministrazione”

Le affermazioni rilasciate in merito alla possibilità di modificare dati e situazioni commentano gli amministratori pescaresi vengono ritenute diffamatorie perché tendono ad far passare l’idea che i crediti del Comune possano essere manomessi: o dalla politica che agisce e spinge i dipendenti, o dai dipendenti stessi in quanto operatori del servizio. Ipotesi, specificano sindaco e assessore entrambe, fuori dalla realtà di un’Amministrazione che ha fatto della trasparenza la priorità di azione e che applica le leggi e i regolamenti in modo scrupoloso e pieno.

“Riteniamo che l’operato della Pubblica Amministrazione non possa essere minato da affermazioni incontrollate e irresponsabili, perché tendono a suscitare un senso di rigetto verso lo Stato, verso l’Amministrazione e verso i dipendenti pubblici, alimentando nei cittadini un clima di diffidenza, livore e rivalsa verso tutto ciò che è pubblico -commentano i due amministratori- e in un momento di particolare sensibilità com’è quello che la città di Pescara e il Paese stanno vivendo. Arrivare addirittura in Parlamento per denunciare quelle che sono solo congetture e mettere sotto accusa un sistema di lavoro che è insito nella pubblica amministrazione, in quanto legale e obbligatorio, significa davvero non avere rispetto per le istituzioni e per chi vi opera e conoscenza del lavoro stesso.

Rimandiamo con forza e determinazione al mittente la grave accusa che la procedura di predissesto possa essere stata indotta da operazioni arbitrarie e illegali da parte dei dipendenti dell’Amministrazione. Queste affermazioni -scrivono Alessandrini e Sammassimo- portano a dedurre che siamo di fronte a persone che non hanno mai avuto un rapporto di lavoro con le istituzioni pubbliche, né con il mondo privato che allo stesso modo lavora con i dati sensibili e ne è responsabile.

Ci riserviamo infine di tutelare l’onorabilità dell’Amministrazione presso le competenti sedi, trattandosi di affermazioni false, suggestive e soprattutto non veritiere”.

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