giovedì , 21 Novembre 2024

Al via la mostra sulla Piazzaforte di Pescara

“Sono molto contenta di questa mostra – ha detto l’assessore al

Patrimonio Culturale del Comune di Pescara, Paola Marchegiani – che

si svolge proprio nella zona dove sorgeva la fortezza. È un progetto

ambizioso e l’amministrazione comunale interviene proprio nella

perimetrazione della fortezza. Ci sono pochi elementi storici che

confermano questa cosa, ma l’ingegno confermerà che non è stata

battuta”.

“Penso che la linea di sviluppo di questa città debba avere due punti

– ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Giovanni

Di Iacovo – innovare e riscoprire tutto ciò che di storico c’è nella città.

Questo è un progetto che sta già andando avanti nel tempo grazie a Licio

Di Biase. Si cerca di far capire alle persone che importanza ha questo

luogo e questo tesoro sommerso che abbiamo nella città. Speriamo

insieme a Paola di riuscire a scoprirlo e di portarlo alla luce”.

La mostra è legata al progetto “Pescara Real Piazza” che cerca di

concentrare l’attenzione della città su un’area che per tre secoli è stata

sede di una delle più importanti strutture difensive del Regno delle

Due Sicilie (prima Regno di Napoli).
L’idea è nata dall’acquisizione della

consapevolezza che segmenti della Piazzaforte spagnola, realizzata nella

seconda metà del 1500 e abbattuta dopo l’Unità d’Italia, sono ancora

recuperabili e visibili. Ma da tale iniziativa è scaturito il desiderio di

andare oltre e fare di più: trasformare l’area delimitata dal perimetro

della Piazzaforte nel cuore pulsante storico-culturale della città. E questo

per far toccare con mano, per far assaporare ai pescaresi un mondo che

non c’è più.

“Questa è una mostra che ha due punti – ha sottolineato il coordinatore

delle attività dell’Aurum, Licio Di Biase – quello conoscitivo ed il progetto

che è stato elaborato dal percorso di architettura.
Non punteremo solo

sul centro storico ma anche al perimetro della Piazzaforte. C’è soprattutto

la possibilità di scendere in qualche sotterraneo. Attraverso le planimetrie

abbiamo individuato dei sotterranei, alcuni sono accessibili, alti no.

Abbiamo coinvolto le scuole.
Questa è la storia di tre secoli della nostra

città. C’è questa attenzione per il passato e per il presente, questo lo

abbiamo provato con la Notte Bianca dell’Aurum. È una mostra di grande

richiamo perché ci sono delle planimetrie di un fascino incredibile”.

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