“Sono molto contenta di questa mostra – ha detto l’assessore al
Patrimonio Culturale del Comune di Pescara, Paola Marchegiani – che
si svolge proprio nella zona dove sorgeva la fortezza. È un progetto
ambizioso e l’amministrazione comunale interviene proprio nella
perimetrazione della fortezza. Ci sono pochi elementi storici che
confermano questa cosa, ma l’ingegno confermerà che non è stata
battutaâ€.
“Penso che la linea di sviluppo di questa città debba avere due punti
– ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Giovanni
Di Iacovo – innovare e riscoprire tutto ciò che di storico c’è nella città.
Questo è un progetto che sta già andando avanti nel tempo grazie a Licio
Di Biase. Si cerca di far capire alle persone che importanza ha questo
luogo e questo tesoro sommerso che abbiamo nella città. Speriamo
insieme a Paola di riuscire a scoprirlo e di portarlo alla luceâ€.
La mostra è legata al progetto “Pescara Real Piazza†che cerca di
concentrare l’attenzione della città su un’area che per tre secoli è stata
sede di una delle più importanti strutture difensive del Regno delle
Due Sicilie (prima Regno di Napoli).
L’idea è nata dall’acquisizione della
consapevolezza che segmenti della Piazzaforte spagnola, realizzata nella
seconda metà del 1500 e abbattuta dopo l’Unità d’Italia, sono ancora
recuperabili e visibili. Ma da tale iniziativa è scaturito il desiderio di
andare oltre e fare di più: trasformare l’area delimitata dal perimetro
della Piazzaforte nel cuore pulsante storico-culturale della città. E questo
per far toccare con mano, per far assaporare ai pescaresi un mondo che
non c’è più.
“Questa è una mostra che ha due punti – ha sottolineato il coordinatore
delle attività dell’Aurum, Licio Di Biase – quello conoscitivo ed il progetto
che è stato elaborato dal percorso di architettura.
Non punteremo solo
sul centro storico ma anche al perimetro della Piazzaforte. C’è soprattutto
la possibilità di scendere in qualche sotterraneo. Attraverso le planimetrie
abbiamo individuato dei sotterranei, alcuni sono accessibili, alti no.
Abbiamo coinvolto le scuole.
Questa è la storia di tre secoli della nostra
città. C’è questa attenzione per il passato e per il presente, questo lo
abbiamo provato con la Notte Bianca dell’Aurum. È una mostra di grande
richiamo perché ci sono delle planimetrie di un fascino incredibileâ€.