Dalle indagini svolte, in seguito alla comunicazione da parte del Settore VIII
Tutela dell’Ambiente Provincia di Pescara, si è accertata che la discarica,
non più in uso dal 2004, non era stata oggetto della messa in sicurezza
in emergenza e non era neanche stata bonifica. Inoltre, il personale della
polizia provinciale ha verificato che era stato effettuato lo stoccaggio di
presunti rifiuti liquidi, presumibilmente di percolato, in quattro vasche senza
autorizzazione al trattamento.
Infine, era visibile l’abbandono dello stato dei
luoghi con rifiuti solidi urbani che affioravano in superficie e con l’invaso della
discarica riempito presumibilmente di percolato, con conseguente presunta
contaminazione del sito.
L’area in questione,chiusa da un argine non naturale, si affaccia sull’area del
fiume Fino, ex Sito di Interesse Nazionale,ora Sito di Interesse Regionale.
I proprietari dell’area adibita a discarica e il gestore/titolare della stessa sono
stati identificati.
La violazione accertata è quella dell’art. 256 del D.lvo 152/06, di inosservanza
delle prescrizioni sulla gestione della discarica e di deposito incontrollato, ed
è di carattere penale, punita con la pena dell’arresto da 3 mesi ad un anno e
con l’ammenda da € 1.300,00 a € 13.000, fatti salvi gli obblighi di bonifica o di
ripristino dello stato dei luoghi.
“L’operazione effettuata – ha commentato il presidente della Provincia
Antonio Di Marco – evidenzia la professionalità, presenza, visibilità e attività di
controllo degli Operatori di Polizia Provinciale di Pescara, quale buon sistema
di prevenzione e repressione per la sicurezza e la tutela dell’ambiente,
secondo gli indirizzi dell’ente, oltre a dare una rapida risposta alle richieste dei
cittadini.”