Il commissario ha quindi spiegato la difficile situazione in cui si è
trovato ad operare, soprattutto nella fase iniziale del suo mandato, e
ha brevemente illustrato i passi sin qui compiuti garantendo il massimo
impegno per arrivare quanto prima possibile alla definizione dei confini
del Parco, passaggio fondamentale per rendere operativa dell’area
protetta.
Gli ambientalisti, nel dare atto al commissario dei propri
sforzi, hanno sollecitato le istituzioni nazionali e locali ad offrirgli la
massima collaborazione.
Hanno tuttavia anche ricordato che il Parco
è stato istituito da una Legge del 2001, che sono trascorsi inutilmente
ormai quasi 14 anni e che i cittadini e le associazioni sono stanche di
aspettare.
La mancata perimetrazione del Parco ha comportato una serie
di problemi all’ambiente, con ulteriori cementificazioni, ma anche allo
sviluppo economico e sociale di un territorio da troppo tempo investito
dalla crisi. Sono mancati investimenti diretti, che pure erano stati
stanziati, ed è mancato l’effetto parco che avrebbe potuto rappresentare
un eccezionale volano per il rilancio.
Gli ambientalisti hanno parlato del Rapporto 2014 “L’economia reale
nei parchi nazionali e nelle aree naturali protetteâ€, firmato dal Ministero
dell’Ambiente e Unioncamere, i cui numeri dimostrano chiaramente gli
effetti economici positivi riscontrati nei territorio sottoposti a tutela.
Ad esempio i parchi naturali ospitano un numero di imprese gestite
da giovani al di sotto dei 30 anni e da donne maggiore nella media
nazionale.
Nei 23 parchi nazionali oggi attivi in Italia sono presenti 68
mila imprese, il 13,1% delle quali (a raffronto con una media nazionale
dell’11,1%) è gestito da under 30 e il 26,8% (contro il 23,6% nazionale)
da donne. Tra l’altro proprio due parchi abruzzesi, il Pnalm e quello della
Majella, sono ai primissimi posti in quella graduatoria. In una recente
indagine Confesercenti era stato invece evidenziato come il turismo verde
continui a registrare una tendenza positiva, anche se con piccoli aumenti,
a dispetto di una crisi che sta creando seri problemi al settore nel suo
complesso.
Secondo Unioncamere l’effetto Parco sostiene il Pil, favorisce
l’occupazione dei giovani e delle donne, combatte lo spopolamento dei
piccoli centri altrimenti destinati a una inesorabile decadenza.
“Ho trovato grande disponibilità da parte della Regione Abruzzo
– ha sottolineato Giuseppe De Dominicis – mi sono avvalso anche
dell’Assessorato all’Ambiente per far trasferire le carte. Ho incontrato
tutti i sindaci dell’area ed ho trovato un’opposizione ideologica. Il Parco
va fatto al più presto anche perché io devo perimetrale.
Ci devono
essere le condizioni per un percorso che deve partire anche attraverso
un compromesso. Si tratta di vincere quelle diffidenze secondo me un
po’ antiche, quei timori che sono ormai superati. Questa cosa prima si
fa e meglio è per tutta una serie di motivi. Bisogna pensare che questa
iniziativa si può fare rifacendosi su chi l’ha fatta prima di noi. Se si pensa
di creare un modello già esistente le persone andranno dai modelli
originali, invece bisogna creare un qualcosa di alternativoâ€.
“Confidiamo di iniziare già in Primavera – ha aggiunto il presidente del
Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio – abbiamo fatto notare che il parco è un
volano per lo sviluppo economico del territorio. La nostra area è in crisi
economica, il Parco è una struttura importante che crea occupazione.
Chiediamo l’impegno del commissario per accelerare i tempi, il suo
compito è quello di perimetrare il Parcoâ€.