L’iniziativa realizzata in convenzione con l’associazione no-profit “Collegamenti” che cura progetti rivolti alla persone con finalità culturali, sociali e assistenziali.
La stima del fenomeno sul territorio di Cepagatti si evince da un dato nazionale, in base al quale il 6% della popolazione di ciascun territorio è affetta da questo disturbo.
“Il gioco è un’emergenza sociale che tocca molte famiglie” – ha spiegato in conferenza stampa l’assessore Sborgia. “Per questo motivo l’amministrazione comunale ha deciso di correre ai ripari agendo su due fronti: quello della prevenzione, soprattutto tra i giovani, e quello dell’aiuto ai giocatori abituali. Tutto ciò avverrà in forma gratuita e nel rispetto della privacy, grazie alla collaborazione con l’associazione Collegamenti”.
Il progetto “Stop the Game” prenderà il via il primo gennaio prossimo, avrà la durata di 12 mesi e sarà articolato in tre fasi: indagine demografica, prevenzione e informazione e, infine, intervento sul territorio.
“La novità principale sarà quella dell’indagine demografica che attueremo quantificando le offerte di gioco presenti sul territorio e realizzando interviste strutturate in forma anonima”- ha detto il dottor Antonio Maccarone, dell’associazione Collegamenti. “In questo modo riusciremo a fotografare in maniera circostanziata il fenomeno su Cepagatti e otterremo dati certi. In seguito andremo ad incontrare giovani e ragazzi, dai 14 ai 20 anni, nei loro luoghi di aggregazione per spiegare che si può giocare, ma rimanendo entro certi limiti.
Attiveremo uno sportello che sarà aperto tre ore la settimana per accogliere le segnalazioni di chi è affetto da questo disturbo.
A queste persone offriremo la possibilità di partecipare a quattro incontri gratuiti in una sede anonima, per evitare la paura di essere visti o giudicati dagli altri. Verrà istituito anche un portale informatico che conterrà un questionario di autovalutazione e la possibilità di chiedere, attraverso la chat o un indirizzo mail, un incontro con la nostra associazione.
Sarà attivo, infine, tutti giorni dalle 8 alle 20, un numero telefonico, il 333.9515430, attraverso il quale saranno raccolte dall’associazione richieste di aiuto”.
I dati ufficiali che evidenziano la gravità del fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo sul territorio nazionale sono stati elencati dal dottor Moreno Di Pietrantonio, responsabile dell’area ludopatie del Ser.D. di Pescara.
Si stima che siano già 800.000 i giocatori malati. Per curare questo disturbo, lo Stato sostiene un costo di 6-7 miliardi di euro l’anno ma le entrate che provengono dal gioco d’azzardo sono di poco più consistenti, circa 8 miliardi. I giocatori abituali sono circa 15 milioni, di cui 2 milioni a rischio.
L’industria del gioco d’azzardo, in Italia, è al terzo posto con 5.000 aziende e 12mila addetti, 400.000 slot machine, 6.181 punti autorizzati.
In Abruzzo, in base al dato ufficiale fornito da Lottomatica, si registra una spesa pro capite di 2.100 euro l’anno per giocare, una cifra che fa piazzare la regione in cima alla classifica nazionale. La città più colpita è Teramo, seguita da Pescara.
“E’ un tumore che si sta radicando, c’è gente che gioca continuamente, anche di notte, chiusa in casa con il telefonino, e c’è chi si gioca davvero tutto, ma si può guarire” – ha affermato Di Pietrantonio. “Ecco perché è importante l’azione di prevenzione e contrasto che sta attuando il Comune di Cepagatti, gratuita per gli utenti.
In ogni comunità sono i sindaci e gli assessori ad essere contattati per primo da chi si trova in difficoltà economiche, da chi ha un familiare che non ha più la capacità di controllarsi.
A Cepagatti ci sarà l’opportunità di avere un primo contatto per liberarsi dalla dipendenza da gioco d’azzardo e intraprendere un percorso per tornare a una condizione di normalitàâ€.