Il 25 novembre scorso la società olandese “Advanced Public Transport Systems” B.V. (APTS) di Helmond, che partecipa all’ATI appaltatrice delle opere in corso di esecuzione per la realizzazione della filovia di Pescara, ha chiuso definitivamente i battenti.
“L’APTS – scrivono i comitati e le associazioni cittadine – che sviluppava sistemi TPL ad alta tecnologia innovativa, ha proposto in questi ultimi anni i propri mezzi in varie città europee ma con risultati disastrosi: a Douai (in Francia) sono stati ritirati di recente dalla circolazione dieci veicoli per la mancata omologazione del sistema di guida magnetica in dotazione, a Istambul 50 Phileas sono stati rottamati per gravi problemi tecnici, a Endhoven sono stati ritirati 8 veicoli su 10 sempre per problemi tecnici.
Alcuni pagamenti, per importi rilevanti, non sono stati soddisfatti verso APTS e diverse problematiche tecniche e commerciali sono ancora in corso di definizione, tra cui quelle di pertinenza della filovia di Pescara, i cui sei Phileas previsti dal contratto di fornitura stipulato nel lontano 21 maggio 2007, tuttora privi dell’omologazione del sistema elettronico di guida magnetica, non sarebbero stati mai acquistati, quindi, neppure pagati. Compreso l’esemplare – alla stregua di un vero e proprio prototipo – in deposito presso la GTM dal novembre 2011, secondo quanto dichiarato ripetutamente dagli stessi tecnici della stazione appaltante GTM agli organi d’informazione e alle Autorità inquirenti”.
Poiché non è stato ipotizzato alcun segno di miglioramento nella situazione aziendale nel breve-medio periodo, i soci fondatori sono stati costretti a interrompere la produzione dei veicoli Phileas. Insistere nella loro acquisizione, secondo i comitati, significherebbe esporsi alle conseguenze dell’indisponibilità dei pezzi di ricambio e, all’occorrenza, della necessaria assistenza tecnica e commerciale del costruttore.
Pertanto le Associazioni e i Comitati scriventi, a tutela dell’interesse generale, chiedono alla Regione Abruzzo di avvalersi immediatamente delle clausole di risoluzione ovvero di salvaguardia e garanzia che si presume siano state inserite nel contratto di fornitura, onde poter pretendere, senza danni e spese per la Comunità, la rescissione degli obblighi contrattuali, a fronte dell’intervenuta impossibilità per l’Appaltatore di garantire la prestazione contrattuale fondamentale, connessa proprio alla fornitura dei mezzi prescelti.
Nel merito, ricordano le associazioni e i comitati cittadini che “la relativa gara d’appalto a rilevanza europea è stata aggiudicata nel luglio 2006 a un mezzo, il Phileas appunto, che per le caratteristiche tecniche esclusive in dotazione (tram su gomma a guida magnetica vincolata) non trova mezzi equivalenti di pronta disponibilità sul mercato per l’indispensabile sostituzione”.
Conclude Loredana Di Paola portavoce delle Associazioni e Comitati: “Già nel 2011 eravamo a conoscenza dei problemi tecnici del Phileas, di qui l’appellativo di “Phileasco”(Phileas fiasco), ma nessun Ente ci ha mai prestato ascolto. Oggi rivendichiamo il merito, attraverso la nostra lunga e tenace battaglia, di aver impedito che si disperdessero per intero le ingenti risorse pubbliche disponibili. L’acquisto dei sei Phileas previsti (verosimilmente destinati da lungo tempo a marcire nei depositi), avrebbe comportato una spesa di circa 12 milioni di Euro.
A questo punto chiediamo alle istituzioni competenti di bloccare immediatamente i lavori per vagliare ogni possibile alternativa, di sistema e di tracciato, da verificare in un apposito tavolo tecnico finalmente aperto alla partecipazione dei cittadini.â€