Lo
spettacolo è allestito in collaborazione con il Conservatorio di musica “L.
D’Annunzio†di Pescara. il maestro concertatore e direttore è Gabriele
Bonolis, il regista è Ferenc Anger, lo scenografo è Gergo Zoldy, le scene di
studio sono di Musica Hungary ed i costumi di Gergo Zoldy.
Inoltre ci sarà
la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
Per quanto riguarda “Il Telefonoâ€, su invito della Ballet Society di New
York, che intendeva presentare “The Mediumâ€, Menotti scrisse “Rhe
Telephoneâ€, per completare la serata con un contraltare comico. Il breve
atto unico, della durata di una ventina di minuti, venne prodotto in
seguito anche dall’Ethel Barrymore Theater di Broadway, a partire dal 1°
maggio 1947 (insieme alla versione ampliata di “The Mediumâ€, con un
successo che si protrasse per centinaia di repliche; in tournèe, inseiem a
“The Mediumâ€, fu rappresentato in Europa fin dal 1948 (Londra, Parigi) e
in seguito si rivelò particolarmente adatto, per la semplicità di
allestimento, a essere abbinato alle opere più diverse (da Hindemith a
Bernstein).
In Italia venne presentato al Festival Internazionale di Musica
di Venezia (1948), in coppia con il dodecafonico Incubo di Riccardo
Nielsen: Barbian parlò di una “partitura spregiudicata, saporita e
monellescaâ€, che “riesce a far stare allegri dopo un primo momento di
repulsioneâ€, anche se non sembrò “appropriata nella impegnativa sede
venezianaâ€.
L’opera riscosse inoltre successo, ancora con “The Mediumâ€,
nella produzione statunitense dell’Orchestra della Settima Armata
(Firenze 1955).Invece “Gianni Schicchi†è un’opera in un atto di Giacomo
Puccini su libretto di Giovacchino Forzano basato su un episodio del
Canto XXX dell’Inferno di Dante (vv 22-48).
Fa parte del Trittico.
La prima
assoluta ha avuto luogo il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York.
“Pareggiare il sold out del ‘Barbiere di Siviglia’ e della Aida’con titoli
meno noti – ha detto il consigliere comunale di Chieti delegato al Teatro
Marrucino, Fabrizio Di Stefano – è un’impresa ardua. Vogliamo creare
una sintesi della realtà artistica abruzzese.
La volontà del Marrucino
è di fare l’esperimento dell’Istituzione di una scuola. Questo è il terzo
appuntamento di grande interesse con dei grandi maestri e sempre con
l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
È un’opera meno nota rispetto alle altre,
ma quando l’abbiamo messa sul sito abbiamo ricevuto delle telefonate
anche da fuori regione, forse il fatto che si trattasse di uno spettacolo
meno conosciuto ha generato curiosità e si tratta di uno spettacolo di
nicchia. Noi vogliamo stare in Abruzzo con il massimo dell’abruzzesità
possibile. Vogliamo avviare un discorso sui fondi comunitari anche per
ovviare un po’ alle difficoltà economicheâ€.
“In Europa viene definita una buona prassi – ha proseguito il direttore
del Conservatorio di Musica ‘L. D’Annunzio’ di Pescara, Massimo Magri
– ed è quella che cerchiamo di portare avanti, vale a dire il connubio
tra formazione e produzione.
Questa collaborazione con il Marrucino
è ormai partita da lontano. Il primo pensiero è stato quello di avviare
la collaborazione, siamo partiti dalla Settimana Mozartiana per poi
proseguire con altri progetti.
Io spero che si possa continuare con questa
collaborazione perché in un momento complicato come quello che stiamo
vivendo non ci si può esimere dall’intraprendere una strada come questa,
basata sulla collaborazione. Il Conservatorio ‘L. D’Annunzio’ tra l’altro ha
una tradizione straordinariaâ€.
“Ringrazio per l’invito – ha affermato il regista Ferenc Anger – è una
grande felicità per me essere qui perché per me l’Italia è come una
seconda patria dato che mi sono laureato a Venezia.
All’inizio ero
terrorizzato perché non sapevo come poter mettere insieme ‘Il Telefono’
e ‘Gianni Schicchi’ in un’unica serata.
Sotto l’aspetto della musica e
per altri aspetti sono molto diversi. In quel periodo ‘Il telefono’ era
un’invenzione moderna, mentre ‘Gianni Schicchi’ parla della Firenze
dell’epoca. Io penso che questa cosa sia riuscita abbastanza bene,
anche guardando le prove.
Sono molto contento di essere in questo
meraviglioso Teatro perché la maggior parte del nostro repertorio è
basato sul repertorio italiano, prima di tutto Puccini, poi Menotti e gli
altri. Poi questo Teatro ha la stessa struttura di quello di Budapest.
Speriamo che questo spettacolo piaccia anche al pubblicoâ€.