Il presidentenel corso della seconda seduta da lui tenuta del consiglio provinciale pescarese ha risposto alle
critiche espresse dai consiglieri di centro destra che lo hanno accusato di non occuparsi
abbastanza di una realtà complessa come quella dell’attuale Provincia.
“ Ho trovato questa
sede in condizioni di degrado e di abbandono e mi sono sentito in dovere di procedere,
esclusivamente con le forze interne, ad un riassetto dei locali e alla loro pulizia, ritenendo
che per operare bene bisogna anche saper organizzare gli spazi nei quali si vive, mettendo
i dipendenti in condizione di lavorare in ambienti confortevoli e puliti.
Ho fatto togliere
cinque biciclette legate ai pali e abbandonate da anni sul retro del palazzo dei marmi o
davanti alla sede di via Passolanciano.
Mi chiedo Testa dov’era allora….â€.
“Intanto – continua Di Marco – tra uno spostamento e l’altro mi sono anche occupato,
insieme ai consiglieri, di rivedere e verificare la congruità delle previsioni di spesa del
2015 per tutti i capitoli di bilancio, in modo da garantire la copertura alle spese del 2015,
nell’ipotesi non peregrina di un esercizio provvisorio nei primi mesi dell’annoâ€.
Oggi infatti, si è svolto il consiglio provinciale che conteneva, tra i 6 punti all’ordine del
giorno, anche la variazione al bilancio di previsione 2014-2016 – annualità 2015, approvata
a maggioranza dopo una lunga discussione.
Oltre a ciò è stato approvata la proposta
del nuovo Statuto della Provincia di Pescara, per adeguarlo alla legge n.56 concernente
il nuovo assetto istituzionale delle Province.
“Siamo stati i primi, in Abruzzo – conclude
Di Marco – ad approvare lo Statuto con le nuove funzioni e compiti della Provincia sulla
base della legge Delrio. Un atto che costituisce il presupposto indispensabile per poter
operare sui vari settori di competenza dell’attuale ente territoriale, e per assegnare le
deleghe ai consiglieri.
Anche il funzionamento dell’apparato amministrativo riceverà un
notevole imput dal nuovo assetto funzionale sancito dallo Statuto attuale, e ci consentirà,
dopo l’approvazione da parte dell’assemblea dei Sindaci, di gestire a pieno regime le
funzioni attribuiteci dalla legge 56, pur in presenza di molteplici problemi legati alla sua
applicazioneâ€.