“Ringrazio il maestro Pingitore per aver accettato di firmare la regia
del ‘Barbiere di Siviglia’ – ha esordito il consigliere comunale delegato al
Teatro Marrucino, Fabrizio Di Stefano – in questo caso si è dedicato alla
lirica.
Chi è un grande artista si può cimentare in qualsiasi forma d’arte.
La qualità di questo spettacolo è confermata dal fatto che già da circa
una settimana c’è il tutto esaurito, purtroppo abbiamo dovuto rifiutare
diverse richieste, questo ci riempie d’orgoglio.
Questa opera per noi ha
un valore un po’ romantico perché stava collaborando con noi l’amica
Liliana Perna che non ha potuto concludere la collaborazione.
Ci sentiamo
di sottolineare che non soltanto questo spettacolo la vedeva coinvolta,
ma anche altre situazioni. Questo dimostra che valorizziamo l’abruzzesità,
quindi le eccellenze del territorio.
Con il maestro Pellegrino riusciamo ad
offrire spettacoli con un’abnegazione ed una qualità superiori rispetto agli
anni scorsi, sia per quanto riguarda il pubblico che la programmazione.
Mentre in questo momento specifico nazionale molti Teatri importanti
chiudono o limitano la propria attività, noi abbiamo fatto i passi che
potevamo fare ed andiamo avanti.
Per questo ringraziamo il maestro
Pingitore che ci ha dato grande spazio e grande impegno. Tra l’Aida e
questo spettacolo abbiamo portato al Marrucino due opere di grande
livello che lo qualifica come Istituzione principale a livello regionale.
Abbiamo delle presenze che vengono da fuori regione e questo è molto
importante per noi. Il Barbiere verrà portato anche a L’Aquila in forma di
concertoâ€.
“Questa è una grande squadra – ha aggiunto il direttore artistico, Ettore
Pellegrino – vogliamo sottolineare il suo ottimo operato in questo Teatro.
È un’opera buffa in due atti leggermente riadattata dal maestro Pingitore.
Con grande sacrificio abbiamo portato qui Pier Francesco Pingitore che
ringraziamo, si è portato alcuni ballerini. Abbiamo trovato un cast giovane
ed affiatato, tutti i giorni vanno a cena insieme, questo crea una grande
compattezza ed una grande sintonia sul palcoâ€.
“Ringrazio gli amici Pellegrino e Di Stefano – ha sottolineato il regista
Pier Francesco Pingitore – questa è una delle poche opere che conosco
bene e che mi ha sempre emozionato, quindi mi sono chiesto come
poter ‘rovinare’ lo spettacolo.
Ho pensato di apportare qualche
aggiornamento ed ho pensato che qualche parte cantata potesse essere
sostituita da dei dialoghi. Con qualche adattamento ho cercato di rendere
l’opera più agile e fruibile.
Il Barbiere che ha 200 anni sembra scritto ieri
per la sua briosità e per le sue musiche. Spero che con le mie modifiche
questa opera possa essere ancora più piacevole e più contemporanea di
quello che già èâ€.
INFO SULL’OPERA
“Il Barbiere di Siviglia†(opera buffa in due atti con libretto di Cesare
Sterbini e musiche di Gioacchino Rossini) ha come direttore Nicola
Marasco, Pier Francesco Pingitore alla regia.
Inoltre partecipa
l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, il Coro del Teatro Marrucino,
l’associazione Dimensione Danza della compianta Liliana Perna. Inoltre
hanno lavorato per l‘allestimento dello spettacolo Isabella Crisante
(assistente regia), Paolo Speca (maestro del coro), Gaetano Castelli
(scenografo), Evelin Hanack (coreografo), Nicola Trotta (costumi), Ivano
Ursini (light designer), Marco Moresco (maestro collaboratore di sala),
Valeria Di Giampaolo (maestro collaboratore di palcoscenico) e Chiara
Pulsoni (maestro collaboratore).
I personaggi e gli interpreti sono: Conte D’Almaviva (Daniele Zanfardino),
Bartolo (Marco D’Apolito), Rosina (Francesca Bruni), Figaro (Nicolò
Ayroldi), Basilio (Devis Fugolo), Berta (Federica Serpente), Fiorello
(Orlando Polidoro).
Il corpo di ballo è formato da: Claudio Ladisa, Paolo Ladisa, Yasmin Ussani,
Filippo Sartorelli, Federica Rosati, Lorenza Mammarella, Isabel Pelagatti,
Felice Lungo, Elena Dettorre, Raffaella Saturn.
“Il Barbiere di Siviglia†è un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto
di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beumarchais. Il
titolo originale è “Almavivaâ€, ovvero l’inutile precauzione. Il libretto
era già stato musicato l’anno prima da Francesco Morlacchi. Prima di
lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo “Barbiere di Sivigliaâ€
nel 1782. La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al
Teatro Argentina, a Roma, e terminò fra i fischi. A provocarli, secondo
i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un Teatro
concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci
di Paisiello e della sua versione dell’opera. Il solo annuncio che Rossini
stava preparando la nuova versione del “Barbiere di Siviglia†aveva
suscitato non poche polemiche, anche in considerazione del fatto che
all’epoca Paisiello era ancora vivo. Il fiasco della prima fu però riscattato
immediatamente dal successo delle repliche, e l’opera di Rossini finì
presto per oscurare la precedente versione di Paisiello. Il contralto
Geltrude Righetti Giorgi fu la prima Rosina della storia, mentre il ruolo di
Almaviva fu affidato al grande tenore spagnolo Manuel Garcia.