A detta dell’associazione presieduta da Italo Lupo, «adesso di tempo ce n’è davvero poco
per assicurare un futuro dignitoso a una infrastruttura strategica per lo sviluppo futuro
dell’Abruzzo: se infatti il contributo – pari a sei milioni di euro – non sarà garantito entro
la fine del 2014, lo scalo si troverebbe di fronte a un concreto rischio chiusura».
Un’ipotesi, questa, che la Cna non intende neppure prendere in considerazione,
nonostante la condizione di emergenza che si è determinata: «Ed è per questo che desta
qualche perplessità l’ennesimo esito negativo di un provvedimento che né la Giunta
Chiodi, prima, né la Giunta D’Alfonso, ora, riescono a condurre positivamente in porto,
superando gli ostacoli legati alle normative comunitarie sulla concorrenza. Regole che
qualcuno, almeno si spera, dovrebbe aver studiato approfonditamente, prima di mettere
“nero su bianco†un provvedimento legislativo».
Secondo la confederazione artigiana, l’andamento positivo del movimento dei passeggeri
determinatosi nello scalo d’Abruzzo – a settembre in sostanziale linea di navigazione con
lo stesso periodo dell’anno passato, a differenza di altri aeroporti regionali in forte crisi
di traffico – conferma pure la necessità di concentrare sul Liberi le risorse di una Regione
che in questo campo non può certo permettersi doppioni.