L’altracittà Montesilvano rispondendo al coordinatore di Montesilvano Futura Mauro Orsini prende spunto dal nomignolo affibbiato “L’isola che non c’èâ€, nella polemica di ieri li si accusava di una azione politica caratterizzata dalla fantasia e dall’arroganza.
«Addirittura, Montesilvano Futura ci accusa di volere una “città da favolaâ€. -coomentano i coordinatori de L’Altra Città- Siamo quantomeno interdetti: a quanto ci risulta, la politica serve proprio a migliorare le città nell’interesse della collettività.
È assolutamente vero, vogliamo una città da favola, una Montesilvano bella, verde, pulita, vivibile e con servizi efficienti: forse Montesilvano Futura preferisce una città grigia, soffocata dal cemento, sporca, caotica e nella quale si fa cassa sulla pelle dei disabili?».
L’altracittà commenta come bizzarra è l’affermazione di non avere mai avuto “il coraggio di amministrare, evidentemente, anche per il fatto di non aver avuto il consenso della genteâ€.
L’Altracittà ribadisce di aver partecipato alle elezioni per la prima volta in questa tornata elettorale «anche se molti nostri attivisti e sostenitori hanno alle spalle anni di battaglie e di impegno politico, fuori dal Palazzo ma anche al suo interno -commentano i coordinatori de L’altracittà- (Cristian Odoardi, tra i promotori del progetto, è stato consigliere comunale in opposizione alla giunta Cordoma, la quale, dopo aver bruciato 11 assessori, vide come Assessore alla Cultura anche lo stesso Mauro Orsini, quinto assessore della lista “Liberoâ€, oggi confluita in Montesilvano Futura).
Ci abbiamo messo la faccia e non siamo stati eletti, ma questo non significa certo che non possiamo parlare: in democrazia esiste ancora il contraddittorio! I nostri elettori hanno creduto nel nostro progetto di città e meritano rispetto. O vogliamo dire che solo chi vince le elezioni ha diritto di parola?».
L’altracittà ringrazia il coordinatore di Montesilvano Futura per i suggerimenti, ma li declina gentilmente.
«Vogliamo una città distante anni luce dall’ennesimo incubo bipartisan che oggi ripropone Mauro Orsini: vogliamo una città dove gli abusi vengono puniti, i più deboli sono tutelati e le opportunità esistono per tutti, non solo per gli “amici diâ€.
Non è il Paese dei Balocchi, è pura e semplice civiltà».