Perché «il mondo delle costruzioni sta entrando in un’altra epoca, un’autentica
rivoluzione del settore delle costruzioni». Lo ha detto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme
– il Centro di ricerche economiche sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio – aprendo nel
pomeriggio, a Pescara, nella sala Petruzzi di via delle Caserme, il convegno organizzato dalla Cna
regionale, dal titolo “Il mercato delle costruzioni in Abruzzo tra crisi e nuove prospettiveâ€.
«Il 67%
del valore della produzione – ha ricordato – è dato dagli interventi di manutenzione ordinaria degli
edifici, un settore trainante anche in altri Paesi europei». «Nel Duemila – ha aggiunto – la figura più
rilevante della nostra economia è stata personificata dall’immobiliarista: c’erano guadagni assicurati
per tutti. Questo, prima della crisi, che ha avuto in Italia caratteri specifici, investendo in pieno il
settore».
Le riqualificazioni, dunque, rappresentano per il mondo delle imprese di costruzioni – soprattutto le
più piccole – un’autentica boccata d’ossigeno. Perché le compravendite di nuovi immobili, invece,
sono ai minimi storici: a Pescara, ad esempio, dopo il picco positivo del 2006, nel 2013, dunque in
piena crisi, si è perso il 68% del mercato, con invendute soprattutto le nuove costruzioni.
Tutto ciò,
mentre a livello nazionale i bandi di gara per le opere pubbliche hanno ripreso a crescere (+70% in
questo scorcio del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima), così come le aggiudicazioni
(+ 27%).
Prima di lui, ricordando i dati negativi impressionanti che caratterizzano in Abruzzo
l’andamento delle imprese edili negli ultimi anni, il presidente regionale di Cna Costruzioni, Nicola
Cerretano, ha ricordato i ritardi nella ricostruzione dell’Aquila («La delusioni più grande, le piccole
imprese sono state tagliate fuori del tutto»), sollecitando l’aggregazione delle micro imprese del
settore.