“Con l’obiettivo di potenziare ulteriormente il piano di azioni destinate a contrastare la povertà e fenomeni di emarginazione dalla società, l’Amministrazione comunale ha ampliato il capitolo relativo al Resil con fondi propri, favorendo l’inserimento di un numero maggiore di utenti – ha sottolineato il Sindaco Luciano Di Lorito. A fronte di un cofinanziamento imposto dalla Regione, pari a 7.173 euro, il Comune ha messo una quota di 20 mila euro.
Nello specifico, nel progetto sono inclusi due tipi di interventi: il voucher di servizio e il reddito di inserimento. Nel 2014 il Comune di Spoltore ha messo a disposizione 18 borse lavoro e 6 voucher.
Questo primo intervento non è altro che un bonus spendibile per l’accesso ai servizi pubblici e privati e a corsi di formazione professionale, che consentono di far fronte a disagi socio-economici di emergenza. Il voucher va richiesto ai Servizi Sociali. Sulla base di quanto predisposto dall’assistente sociale e secondo le disponibilità di bilancio, il responsabile dei Servizi Sociali determina il sostegno economico stabilendone le modalità e il limite temporale.
“L’importo del voucher sarà valutato caso per caso, ma ad ogni modo sarà erogato secondo le disponibilità di bilancio dell’Ente – ha spiegato l’Assessore alle Politiche Sociali Enio Rosini. Per situazioni di bisogno complesso o problematiche inerenti la mancanza di alloggio si stabilisce l’importo max di 1.200,00 euroâ€.
I redditi di inserimento prevedono prestazioni di attività volontaria di utilità sociale da parte di persone socialmente svantaggiate. L’importo massimo è di 500,00 euro mensili, mentre la durata va da un minimo di 3 mesi a un massimo di 24, secondo le disponibilità finanziarie dell’Ente e il numero di domande pervenute.
Tali redditi vengono erogati presso le ditte commerciali del territorio o presso i Comuni di Ambito, pronti ad accogliere persone svantaggiate. Restano a carico della struttura ospitante le spese inerenti l’Inail, la polizza Rct, informazione, formazione e sorveglianza sanitaria. Non si tratta di un lavoro a tempo determinato, ma di un intervento di natura assistenziale vincolato al contenuto del progetto personalizzato. Prevista, ad ogni modo, la convenzione tra l’utente e il Comune di residenza, per autorizzare il servizio a dare seguito alle fasi procedurali per l’attuazione dell’intervento.
La valutazione della situazione personale e famigliare dei vari casi è affidata a un’equipe di esperti, costituita dal Responsabile dei Servizi Sociali o delegato, un assistente sociale e da uno psicologo.