I
numeri sono freddi nella loro semplicità: «Nel 2013 nella nostra regione gli stranieri hanno rappresentato
appena il 12,5% degli arrivi e il 14% delle presenze. Contro una media nazionale del 47% circa».
Il direttore dell’istituto di ricerca delle Camere di commercio abruzzesi ha indicato nel 2009, anno del
terribile sisma che ha colpito l’Abruzzo e l’Aquilano in particolare, la data di svolta, ovviamente in negativo,
rispetto a una lenta ma costante crescita degli anni precedenti: «Un colpo durissimo, amplificato dall’effetto
mediatico sul terremoto, da cui non siamo più riusciti a riprenderci».
Valutazione confermata dai dati:
se nel 2008 le presenze turistiche totali, in Abruzzo, superavano i 7,5 milioni, nel 2013 sono scese a
poco sopra i 6,9 milioni. Prosperococco, che ha ricordato «come lo sforzo dei prossimi anni debba essere
indirizzato verso una programmazione non di breve periodo, ma a medio e lungo termine», ha illustrato
una ricerca sull’andamento turistico abruzzese realizzata nel 2013, su un campione rappresentativo delle
diverse realtà turistiche regionali: costa, collina, montagna.
Ricerca che ha messo a fuoco, in particolare,
stima del fatturato, delle presenze nelle strutture ricettive tradizionali, sull’andamento delle presenze nelle
seconde case, del rapporto tra web e offerta turistica.
Un quadro, in estrema sintesi, che vede anche un
giudizio positivo, espresso sulle diverse realtà, da parte dei turisti presenti in Abruzzo.
Nella sua relazione introduttiva, dopo il saluto del presidente regionale della Cna, Italo Lupo e
dell’assessore al Turismo del Comune di Montesilvano, Paolo Cilli, il responsabile regionale di Cna
Turismo, Cristiano Tomei, ha chiesto alla Regione «la convocazione al più presto di un tavolo tecnico,
aperto agli operatori del settore, per programmare la prossima stagione turistica, che deve segnare la
riscossa abruzzese, passando sotto la lente d’ingrandimento le criticità del settore», ed ha sottolineato
come «l’Abruzzo abbia tutte le qualità per poter attrarre nuove presenze turistiche; ma le imprese, da sole,
soprattutto dopo il bilancio quasi fallimentare della stagione estiva appena conclusa, non ce la facciano a
reggere più da sole il confronto.
Occorre il sostegno istituzionale non solo nei momenti di difficoltà, ma per
programmare tutta la nostra offerta».
La crisi moltiplica le imprese, boom per alloggio e ristorazione
Ronci: tra 2008 e 2013 crescita vertiginosa di un settore-rifugio contro la disoccupazione
Un aumento vertiginoso tra il 2008 e il 2013, un periodo di crisi particolarmente violento
dell’economia abruzzese, in cui ai tanti che hanno perduto il lavoro, o che per la prima volta hanno avviato
una attività, deve essere parso un buon investimento.
Questa la fotografia delineata da Aldo Ronci, nel corso
dell’odierno forum organizzato a Pescara dalla Cna sulle prospettive del turistico abruzzese, sull’incremento
delle imprese di alloggio e ristorazione.
«Negli otto anni compresi tra il 2000 e il 2008 – spiega il curatore
della ricerca – questo particolare settore della nostra economia aveva segnato un aumento “fisiologicoâ€, con
1.571 unità in più. Andamento diverso, invece, nei cinque anni successivi: con una crescita di 2.248 unità;
insomma, un incremento di una volta e mezzo di più rispetto agli anni precedenti».
Ad oggi, così, le imprese del settore sono 9.505, mentre nel 2000 erano 5.686; un aumento, insomma,
frutto soprattutto degli ultimi cinque anni, in cui in valore percentuale sono cresciute del 30,98%, una cifra
superiore al 29,63% nazionale. Ma anche in controtendenza rispetto al totale delle imprese abruzzesi, che
invece sono decresciute del 2,28% (2,45% media Italia).
A livello provinciale, quanto ad incrementi, vanno meglio Pescara (+38,41%) e Chieti (+32,51%), che
crescono più della media italiana; mentre Teramo (+27,96%) e L’Aquila (+26,65%) crescono meno.
In
valore assoluto, invece, la distribuzione delle imprese di alloggio e ristorazione abruzzesi vede in testa
L’Aquila 2.490 (26%), seguita da Teramo 2.430 (26%), Chieti 2.466 (26%) e Pescara 2.119 (22%).
Il rapporto tra le imprese di alloggio e ristorazione e il totale delle imprese in Abruzzo alla fine di dicembre
dell’anno scorso era del 7,34%.
Un dato superiore al valore medio nazionale (6,96%) che colloca la nostra
regione al settimo posto nella graduatoria nazionale, dietro alla Valle D’Aosta (14,02%), al Trentino Alto
Adige (11,41%), alla Liguria (9,86%), al Friuli (8,29%), alla Sardegna (8%) e al Lazio (7,94%).
In questa
speciale graduatoria, il rapporto nelle province dell’Aquila (9,64%) e di Teramo (7,66%) è superiore al
valore medio italiano (6,96%); a Pescara (6,88%) e Chieti (6%) è inferiore.
«Tra il 2008 e il 2013 – spiega Ronci – la crisi globale ha imposto cambiamenti drammatici nei rapporti
economici creando il più alto tasso di disoccupazione in Italia e ancora di più in Abruzzo e le attività
ricettive sono diventate il comparto rifugio per la disoccupazione che incalza in maniera pressante, in altre
parole sembra che il forte incremento delle imprese di alloggio e ristorazione verificatosi in questo periodo
sia più che una scelta finalizzata alla crescita un rimedio alla necessità di trovare una diversa occupazione».
D’Alessandro: l’Expo milanese vetrina straordinaria
L’Abruzzo punta sull’Expo 2015 come occasione per rilanciare l’offerta turistica
regionale. Lo ha detto Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla presidenza della Regione
Abruzzo, intervenuto al Forum organizzato dalla Cna Abruzzo su “Il
turismo risorsa fondamentale per la crescita dell’Abruzzoâ€, in corso nella sala convegni
delle Torri Camuzzi.
La kermesse milanese, ha spiegato D’Alessandro, vedrà impegnata
un’autentica task force regionale, impegnata a illustrare le potenzialità dell’offerta abruzzese:
un impegno che si tradurrà in una serie di appuntamenti preparatori dell’Expo, che
culmineranno nell’organizzazione di un tour, riservato a operatori specializzati del settore,
testimonial e invitati, realizzato lungo le strade ferrate abruzzesi (con partenza delle officine
storiche della società Sangritana), per conoscere le bellezze e le potenzialità dell’offerta
turistica regionale.
Tra gli interventi istituzionali, quello del presidente della Commissione
Turismo del Consiglio regionale, Luciano Monticelli, che ha rilanciato la necessità di una
sinergia tra i diversi soggetti interessati, pubblici e privati, per lo sviluppo futuro del turismo
regionale.
TUTTI GLI INTERVENUTI
Nel corso del forum hanno tenuto relazioni Francesco Di Filippo (Regione Abruzzo) sui nuovi
sistemi informativi per il turismo; del ricercatore Aldo Ronci, sulla dinamica delle imprese del
settore ricettivo; del commissario del Parco della costa teatina, Giuseppe De Dominicis, sulla
caratterizzazione ambientale; del presidente regionale dell’Anci Abruzzo, Antonio Centi, sulla
risorsa rappresentata dai piccoli borghi; del responsabile di Mountain Wilderness Abruzzo,
Mario Marano Viola, sul patrimonio costituito dalle montagne abruzzesi; del presidente del
Consorzio Costa dei parchi, Francesco Pezzoli, e del vice presidente di Cna Balneatori, Luciano
Fiore, sul valore aggiunto costituito dalla costa; del presidente dell’Anffas di Martinsicuro,
Danila Corsi, sul turismo senza barrire; dell’amministratore di Aqualand, Luciano De
Nardellis, sui parchi tematici.