giovedì , 21 Novembre 2024

CNA: Crisi al Comune di Montesilvano, è tempo di “Grande Pescara”

secondo i presidenti Cna il fatto che a determinare la

scelta di dimissione del sindaco Francesco Maragno «sia stata la mancata approvazione del bilancio in

consiglio comunale, al di là delle schermaglie tra schieramenti e partiti, su cui non intendiamo entrare,

sta a dimostrare la difficoltà di amministrare disponendo di risorse esigue.
D’altra parte, anche la

recente polemica delle associazioni d’impresa e dei sindacati dei lavoratori con l’amministrazione

comunale pescarese, generata dall’aumento generalizzato della tassazione a carico di imprese e

famiglie, si iscrive nello stesso capitolo».

Per uscire dall’impasse, a detta della confederazione artigiana, non resta dunque che «seguire la strada

indicata dal referendum consultivo che il 25 maggio scorso ha decretato, per volontà dei cittadini di

Pescara, Montesilvano e Spoltore, la decisione di procedere all’unificazione delle tre realtà: il fatto

che al quesito abbiano risposto positivamente circa 65mila elettori dei tre centri, sta a significare una

espressione di volontà chiara, cui tocca ora alla Regione Abruzzo dare attuazione con le procedure

previste dalla legge, senza tentennamenti e ostruzionismi di sorta, dettati da calcolo politico o

companilismi».

«Oltretutto – aggiungono Lupo e Colazilli – in tempi di “vacche magre” imposti dalla crisi alle

amministrazioni locali, rischiano di passare in secondo piano gli enormi vantaggi che ricadrebbero

sulle comunità amministrate: ai circa 7 milioni di risparmi annui ottenuti dalla contrazione del costo

della politica, con il taglio delle poltrone di sindaci, assessori e consiglieri comunali, dall’unificazione

dei servizi e del personale, dall’eliminazione dei doppioni, dall’unificazione delle società partecipate,

si unirebbero i grandi vantaggi previsti dalla legge.
Come la deroga per tre anni al Patto di stabilità

interno, che impedisce anche ai Comuni virtuosi di investire; l’erogazione per dieci anni di un

contributo annuale straordinario pari al 20% in più degli attuali trasferimenti da parte dello Stato;

una ulteriore quota individuata da altri Fondi statali, come quello di solidarietà tra i Comuni».
Risorse

fondamentali per costruire i bilanci senza continuare a chiedere sempre sacrifici ai cittadini con nuove

tasse e a sacrificare interventi importanti sui servizi alle collettività».

Si tratta di vantaggi – concludono i due presidenti, che confermano la piena disponibilità della Cna a

sostenere in tutte le sedi istituzionali questo processo – cui si unirebbero, più in generale, «i benefici

prodotti dalla creazione, nell’area adriatica, di quella che a conti fatti diverrebbe, dopo Venezia e Bari,

la terza area urbana come dimensioni e abitanti.
Vantaggi sul sistema di viabilità, sulle infrastrutture

ferroviarie e aeroportuali, sull’offerta turistica».

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