“Alla luce della nuova disposizione regionale, secondo il PD cittadino è fondamentale procedere alla modifica e integrazione di alcuni artt. del Capo I e III dell’attuale Regolamento Comunale in riferimento alle diverse categorie di assistiti ai parametri ISEE individuali o familiari.
Di fatti il Regolamento degli interventi e dei servizi sociali del Comune, che richiama i criteri stabiliti per il calcolo ISE dal D.Lgs. 109 del 31.03.98 e smi, stabilisce che “la valutazione della situazione economica di chi richiede l’intervento o la prestazione assistenziale è determinata con riferimento al nucleo familiare composto dal richiedente medesimo, dai soggetti con i quali convive e da quelli considerati a suo carico ai fini Irpef†e che “la valutazione della condizione economica deve essere eseguita avendo come riferimento l’intero nucleo familiare cui appartiene la persona assistitaâ€.
Diversamente in accordo con le nuove linee guida regionali “Gli Enti di Ambito Sociale e i Comuni, per i servizi domiciliari destinati a disabili gravi (ultrasessantacinquenni non autosufficienti e persone non minori con handicap permanente grave), possono far riferimento, per l’ISEE, al nucleo familiare composto dal solo assistito, mentre per i servizi domiciliari destinati a minori in situazione di fragilità sociale e per tutti i servizi all’infanzia e all’adolescenza, possono far riferimento al nucleo familiare limitato ai soli genitori secondo quanto previsto dal già citato decreto, e, in ogni caso, devono far riferimento al nucleo familiare più favorevole per il richiedenteâ€.
“E’ fondamentale – scrivono in una nota congiunta la segretaria cittadina PD Romina Di Costanzo e il suo gruppo consiliare – che per l’erogazione del servizio domiciliare si assuma in via prioritaria la situazione economica del solo assistito.
Al di là della necessità di far ordine in adeguamento alla nuova giurisprudenza (DPCM n.159/2013), il modo con cui le disabilità e non autosufficienze sono attualmente considerate nell’Ise appare non soddisfacente perché tende, in termini relativi, a sfavorire nell’ordinamento proprio i più bisognosi, non distinguendo infatti tra diverse dimensioni del bisogno legato alla condizione di disabilità (cioè diversa dimensione delle spese che devono essere sostenute per l’autonomia).
Una società civile deve difendere e prendersi cura dei più deboli e non è questa la direzione che sta prendendo l’attuale amministrazione”.
“Già a breve – ricordano gli esponenti PD – una nuova stangata con la Tari si abbatterà su questa fascia, per la quale la soglia Isee è stata innalzata, dopo svariate sollecitazioni, di soli 500 euro. Un segnale ben diverso da parte dell’amministrazione di centro-sinistra della vicina Pescara che, nonostante il grave dissesto economico in cui si è venuta a trovare, ha inserito nuove detrazioni a invalidi con badanti e reddito Isee non superiore a 10 mila euro, del 20% per famiglie ultrasessantacinquenni con reddito Isee non superiore a 12 mila euro, o di 15 mila in caso di un terzo soggetto con invalidità. Ma questa è un’altra storia.â€