Un consiglio comunale iniziato già in tono di polemica già da stamane, ha portato alle dimissioni del sindaco Maragno. In programma l’approvazione del bilancio di previsione, di fronte ad una platea di manifestanti delle sigle sindacali di CGIL, CISL, UIL, UGL.
A fronte dei 2000 emendamenti dell’opposizione e alla proposta della minoranza di un rinvio a data da destinarsi, appoggiata da parte della maggioranza, la decisione del sindaco, colta non di buon grado da alcuni dei suoi, di rinviare ad oggi pomeriggio.
Proprio a fronte delle votazioni sul rinvio, avanzata e sostenuta dalla minoranza e da cinque consiglieri di maggioranza (Comardi, Aliano, Musa, Daventura, Di Blasio), il primo cittadino ha rassegnato le dimissioni.
“Sono stato un uomo libero fino ad oggi e intendo restarlo anche senza fascia tricolore”.
“Se un sindaco non può contare sulla propria maggioranza deve fare di conseguenza”. Ha dichiarato Maragno.
“Credo fortemente che un’Amministrazione debba far funzionare con onestà l’ente. -ha continuato Maragno- Sin dal primo istante ho fatto tutte quelle scelte che potessero migliorare la qualità della vita dei montesilvanesi.
Non posso accettare per la mia dignità di uomo, di padre di famiglia, di sindaco e di ispettore della Guardia di Finanza che le scelte di questo Comune possano essere fatte al di fuori del Comune stesso. Per questo nelle prossime ore formalizzerò le mie dimissioni da primo cittadino”.
IL COMMENTO DEI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA
“Oggi si è solo ritenuto di apprezzare positivamente una richiesta di rinvio per ragioni esclusivamente tecniche, estese all’opportunità di consentire la valutazione della bontà di oltre 2 mila emendamenti presentati dai consiglieri di garanzia. -hanno commentato i consiglieri Aliano, Daventura, Comardi, Musa e Di Blasio– Comprendiamo le dichiarazioni del nostro sindaco frutto di forte stress psico fisico a cui è stato sottoposto in questi giorni di intenso lavoro profuso nella costruzione di un bilancio assai complicato, auspicando che possa ritrovare la serenità necessaria per amministrare con le capacità che lo hanno contraddistinto da sempre”.