Nell’Ordinanza Prefettizia è stabilito che: la Società teatina non potrà
vendere tagliandi ai residenti nella Provincia di Teramo (all’interno
della quale si trova la città di Roseto degli Abruzzi), che la loro vendita
dovrà avvenire esclusivamente nelle rivendite individuate dalla Proger
Chieti e che la vendita sarà limitata ad un solo tagliando a persona,
previa l’esibizione di un documento di riconoscimento in corso di validità
che attesti che l’acquirente non risiede nel comprensorio provinciale
teramano.
Nel Verbale notificato dalla Digos della Questura di Chieti
alla Pallacanestro Teate, inoltre, è sancito che la Società ospitante dovrà
implementare il proprio personale addetto ai servizi di biglietteria per
controllare meglio vendita ed accessi al PalaTricalle. Infine, ma non meno
importante, viene disposto che ciascun biglietto acquistato sia incedibile a
terzi.
Le motivazioni dei drastici provvedimenti contenuti nel decreto
Prefettizio vanno ricondotte agli sconvenienti e spiacevoli episodi
verificatisi alla fine del derby giocato nel marzo scorso a Chieti. Quanto
era accaduto all’interno del palasport di via dei Peligni ha indotto la
Questura di Chieti a classificare il match come “connotato da alti profili
di rischio†ed informare il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle
Manifestazioni Sportive presso il Ministero dell’Interno, il quale ha poi
prospettato al Prefetto chietino di adottare il provvedimento che oggi la
Proger Chieti deve, suo malgrado, notificare.
Peccato davvero, perché i gesti incivili e pericolosi di un gruppo di
scalmanati che non c’entrano nulla con un palasport, uno stadio ed uno
spettacolo sportivo in genere, hanno finito per rovinare la festa a migliaia
di abruzzesi civili e sportivi che aspettano questo evento da mesi.