Diversamente, secondo Di Stefano, il futuro della città potrebbe essere il Palacongressi, struttura sorta per finalità congressuali in una’area strategica di forte collegamento, vicino all’uscita dell’autostrada vicinissima, l’aeroporto a pochi chilometri e con circa 4.000 posti letto negli alberghi a poche centinaia di metri. Tuttavia nonostante queste peculiarità “non si è riuscito a far decollare il cosiddetto turismo congressuale per boicottaggi vari”.
La struttura interna è caratterizzata da due saloni enormi uno da mille posti e uno da circa
tremila, oltre due sale più piccole da 150/200 posti, e diverse stanze nei piani superiori.
L’idea del consigliere PD è quella di “intervenire drasticamente sulla sala da mille posti per creare un vero teatro con un
grande palco e lasciare circa 600/700 posti a sedere su poltroncine fisse, dove poter effettuare
concerti e rappresentazioni teatrali per tutto l’anno (che bello avere una stagione concertistica
o una stagione teatrale) chiaramente effettuando lavori per insonorizzare la sala e per dare
le caratteristiche richieste da un teatro”.
“La sala più grande, potrebbe rimanere sala congressi, ma allo stesso tempo potrebbe ospitare grandi eventi a
pagamento per recuperare le spese e eventualmente per guadagnarci.
Le due sale piccole laterali potrebbero essere date in uso alle scuole per saggi e manifestazioni
scolastiche ed essere usato da associazioni presenti sul territorio, non ci scordiamo che
Montesilvano a parte la Sala Di Giacomo non ha spazi per la cultura e non solo”.
Secondo Di Stefano, al primo piano si potrebbe trasferire la Scuola Civica di Musica e magari poter
aprire anche ad altre arti come la recitazione, la danza creando una specie di politecnico delle arti.
Per quando riguarda il cosiddetto curvone sarebbe logico pensare ad un a piazza con verde
attrezzato evitando così ulteriori colate di cemento.